CONFARTIGIANATO: DALLA REGIONE SOLO PAROLE NESSUN FATTO
Per Pozza la Regione è corresponsabile della crisi
TREVISO - La Regione Veneto è vicina agli imprenditori "a parole e non con i fatti" ed affronta il problema dei suicidi "con superficialità", essendo tra l'altro corresponsabile del "problema dei debiti non pagati" spesso all'origine dei gesti estremi.
A sostenerlo è il presidente di Confartigianato di Treviso che oggi attacca l'amministrazione regionale in particolare sulla promulgazione della delibera n.935 del 22 maggio scorso in materia di attivazione di un numero verde e di un punto di ascolto per il supporto agli imprenditori in crisi.
"La proposta della Giunta, che rischia di rimanere nell'ambito dell'effetto annuncio - dice Pozza (in foto) - è una decisione che ignora le esperienze e gli apporti della società civile maturati in questi mesi sulla materia, da parte delle associazioni di categoria.
Mi riferisco alle esperienze dello sportello 'Auxilium Life' di Confartigianato Asolo Montebelluna, al progetto 'Penelope' di Caritas realizzati anche con la collaborazione delle unità sanitarie", facendo invece soltanto "riferimento a Camere di Commercio e banche". La delibera, quindi, secondo il leader di Confartigianato Treviso "ignora che c'é un enorme problema di debiti non pagati alla base delle molte difficoltà dell'impresa, di cui Stato e Regione sono parti importanti ed i ritardi in materia di attivazione di meccanismi per favorire i cosiddetti fallimenti leggeri".
"Si evince chiaramente - conclude Pozza - che l'atto è il frutto di una visione pubblico-centrica che ignora che cos'é la sussidiarietà e come la stessa si declina".