Le province minacciano: "Stop al riscaldamento nelle scuole"
l'iniziativa prende le mosse dalla richiesta della spending review di risparmiare 500 milioni
ROMA - "Chiudere i riscaldamenti delle scuole e allungare le vacanze" degli istituti scolastici. E' una delle proposte lanciate dal nuovo presidente dell'Upi Antonio Saitta che, parlando al Direttivo e all'Assemblea dell'Upi, spiega che l'iniziativa è legata al fatto che a causa dei tagli di 500 milioni decisi con la spending review, le Province non hanno risorse sufficienti.
"Il governo è ingrato e decisioni come queste debbono essere ben spiegate agli studenti e ai loro genitori" ha detto Saitta aggiungendo che "il governo non ha il coraggio di fare una spending review su sé stesso e che, tra l’altro, siamo pronti anche ad interrompere i lavori di manutenzione nelle scuole. E quando qualche procuratore della Repubblica, come accade nella provincia di Torino con il bravo Guariniello, ci dirà che i lavori debbono essere terminati, noi opporremo un netto rifiuto, visto che le risorse non ci sono più".
Quindi, riferendosi alle norme sull'abolizione delle Giunte provinciali e sul nuovo meccanismo elettorale, ha accusato il governo di mettere "sotto i piedi la Costituzione''. ''Vengono abolite le Giunte, ditemi se non è questo autoritarismo'', ha aggiunto.
Saitta, che prende il posto dell'ex presidente Giuseppe Castiglione, sottolinea poi che ''in questa situazione, dobbiamo assumere un'iniziativa comune in tutte le Province per far capire alle classi dirigenti cosa vuol dire il taglio di 500 mln per il 2012 e di 1,2 mld per il 2013''. "I 500 mln di euro di taglio sul 2012 non sono sopportabili'', ha sottolineato. ''Andremo anche al Csm perché ci dica se dobbiamo applicare la legge sull'edilizia scolastica o le restrizioni del Patto di stabilità e andremo anche alla Corte dei Conti''.
Infine riguardo al rinvio delle udienze della Consulta sui ricorsi presentati da 8 Regioni proprio sulle norme relative alle Province, Saitta ha detto: ''Si giudica sulla base di norme esistenti e non sulla base di quelle che verranno. Non vorrei che la Corte sia convinta delle nostre ragioni e magari deciderà quando questo governo o questo capo dello Stato non ci saranno più''. ''Noi dobbiamo fare una battaglia per la democrazia e a difesa delle istituzioni democratiche'', ha concluso il presidente spiegando che bisognerà anche incontrare i gruppi parlamentari
E sono già molte le Province che stanno facendo ricorsi al Tar. "Io stesso presenterò ricorso - ha adetto il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza - in primo luogo sono incomprimibili i costi delle funzioni delegate, in secondo luogo i criteri per il riparto dei tagli sono fuori da ogni logica e premiano chi esternalizza i servizi dal momento che non sono calcolati tra i consumi intermedi le funzioni delegate a società".
Proprio i tagli alle Province saranno al centro dell'incontro che si terrà oggi pomeriggio alle ore 16 tra il ministro dell'Economia Vittorio Grilli e una delegazione dell'Unione delle Province (Upi).