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02 dicembre 2024

Italia

Ilva: Esplode la rabbia degli operai

"Il decreto è una presa in giro"

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Ilva: Esplode la rabbia degli operai

ROMA - Il decreto del governo sull'Ilva di Taranto "è una presa in giro". La rabbia degli operai del polo siderurgico in presidio davanti a Montecitorio non si placa dopo la decisione dell'esecutivo di intervenire con legislazione d'urgenza. "È un punto d'inizio, così il problema si sposta da qui a 2 anni".

Infatti, per applicare l'Autorizzazione integrata ambientale, secondo gli operai, "i due anni non bastano. Sono del tutto irrealistici - commentano - è una presa in giro". Anche perché osservano le tute blu arrivate dalla Liguria, "lo stabilimento dell'Ilva di Genova è un quarto di quello di Taranto e i lavori per ammodernarlo, molto meno imponenti, sono in corso da 5 anni".

Le tute blu davanti alla Camera dei deputati si sono scagliate contro i politici al grido di 'siete solo parassiti' e 'il lavoro non si tocca'.

Giunti in corteo con i caschetti gialli anti-infortunistica in testa, vuvuzelas tra le labbra e striscioni, a pochi minuti dall'incontro tra governo, parti sociali e amministratori locali hanno scandito slogan sempre verdi da ''il posto di lavoro non si tocca, lo difenderemo con la lotta'' a ''se non cambierà, lotta dura sarà''. E, ancora: ''Non siamo criminali, siamo solo lavoratori''.

Blindatissime piazza Colonna e piazza Montecitorio, transennate e presidiate da decine di agenti delle forze dell'ordine. Dopo aver annullato la manifestazione in programma per oggi a Roma, Fim, Fiom e Uilm hanno confermato il presidio unitario in concomitanza con l'incontro tra governo, parti sociali e amministratori locali.
 

 


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