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28 luglio 2024

Italia

Omicidio Udine, 15enni in stato di fermo La difesa: "Sono poco più che bambine"

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Omicidio Udine, 15enni in stato di fermo La difesa:

TRIESTE - La Procura dei minori di Trieste ha chiesto al gip di convalidare il fermo delle due 15enni che hanno confessato l'omicidio del pensionato 67enne Mirco Sacher. Lo ha confermato all'Adnkronos il capo della procura dei minori di Trieste, Dario Grohmann spiegando che ''le due minorenni sono ree confesse, poi bisogna vedere se il loro racconto troverà riscontri. Dobbiamo accertare se si sia trattato di un omicidio o no''.

''Ci sono incongruenze all'interno e tra le dichiarazioni delle due quindicenni'', riferisce Grohmann, che attende l'esito dell'autopsia per avere più chiarezza. La prima ispezione sul corpo dell'ex ferroviere udinese non ha infatti chiarito le cause del decesso: "Sul collo dell'uomo non sono stati trovati ematomi profondi. La vista esterna ha fornito pochi elementi'', ha detto ancora il procuratore affermando al contempo che questo non significa che le quindicenni non possano aver strangolato il pensionato e che se a uccidere fosse stata una mano più robusta, probabilmente gli ematomi sarebbero stati più evidenti. Grohmann ipotizza ad esempio che le minorenni, per uccidere abbiano potuto mettere un ginocchio sul collo di Sacher per esercitare una pressione maggiore.

Quindi due ragazzine di corporatura minuta possono aver soffocato l'ex ferroviere: ''Non ci meravigliamo di niente, la realtà supera sempre la fantasia - replica Grohmann - e ora dobbiamo accertare i fatti e trovare i riscontri''. ''Il puzzle è molto complicato - sostiene il procuratore - e deve essere montato pezzetto per pezzetto''. L'esame autoptico è già stato disposto, affidato al medico legale di Udine Carlo Moreschi.

Le due giovani sono state interrogate ieri in Procura per circa 5 ore dal pm Chiara De Grassi dopo esser state visitate all'ospedale infantile di Trieste, l'Ircss Burlo Garofolo. Quindi le ragazzine, ancora in stato di fermo, sono state portate in una struttura protetta per i minori nel capoluogo friulano. ''L'ispezione se ci fossero segni di violenza ha fatto emergere qualcosa, ma nulla di così determinante da essere evidente'', svela ancora Dario Grohmann che poi aggiunge: ''Non c'è nessun elemento per dire che altri fossero con le due minorenni quando è morto Mirco Sacher''.

Il procuratore chiarisce quindi che gli investigatori almeno su questo punto hanno delle certezze, basate anche su testimonianze che hanno visto assieme le ragazze con l'ex ferroviere poco prima del decesso dell'uomo. Certo, le perplessità se non i punti oscuri della vicenda sono ancora molti. Tra questi, Grohmann elenca ''buchi temporali'', attesa di riscontri sui movimenti delle ragazzine, il punto interrogativo su chi abbia guidato l'automobile dell'ex ferroviere dopo il decesso, perché le minorenni hanno preso l'automobile e non si sono invece allontanate a piedi.

Secondo quanto ha confermato all'Adnkronos Dario Miani, il legale di una delle due minorenni, l'ipotesi di reato è molto grave: concorso in omicidio volontario o, in subordine, preterintenzionale. Al momento la Procura dei minori non ha chiesto alcuna misura nei loro confronti e per il legale l'autopsia "sarà un passaggio fondamentale" per chiarire come sia morto il pensionato.

Quanto al viaggio in automobile compiuto dalle ragazzine in fuga dal luogo dove è stato ritrovato il cadavere di Sacher prima di costituirsi ai carabinieri di Pordenone, il legale sottolinea che le telecamere che ogni casello autostradale dovrebbe avere chiariscono chi era al volante della vettura di Sacher. Miani, interpellato sul presunto soffocamento, ha poi replicato: "Parliamo di due 15enni, poco più che bambine, minute fisicamente, invischiate in una vicenda ben più grande di loro, sconvolte".

(Adnkronos/Ign)

 


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