Montebelluna - Oltre alla bici gialle, arriverà a Montebelluna anche un servizio di bike sharing che grazie alla tecnologia permetterà di prendere la bici in un punto della città e lasciarla in un altro, anche fuori comune, senza l’obbligo di riportarla dove la si è presa. Un servizio già attivo nelle grandi città europee e che presto sarà a disposizione anche dei montebellunesi. La Giunta comunale infatti ha deciso di aderire all’iniziativa di bike sharing che ha come capofila l’Assessorato alle Politiche Ambientali della Provincia di Treviso.

Il progetto, che ha ottenuto un finanziamento da parte della Regione Veneto, è attualmente in fase di studio. L’università di Venezia e la società ASCO TLC stanno infatti mettendo a punto le attrezzature e le strutture necessarie per rendere fattibile questo servizio di bike sharing su larga scala che permetterà di utilizzare le bici, messe a disposizione nei vari comuni aderenti, per poi lasciarle in un punto qualsiasi del territorio.

Il servizio una volta attivo coinvolgerà oltre al capoluogo Trevigiano e al suo Hinterland anche gli altri grossi centri urbani della provincia: Conegliano, Vittorio Veneto, Castelfranco e appunto Montebelluna. “L’adesione al progetto di bike sharing va ad inserirsi all’interno della politica di incentivazione alla mobilità sostenibile che stiamo portando avanti ormai da alcuni anni e che ha visto l’attivazione , nel 2003, del servizio di biciclette pubbliche “c’entro in bici” che mette a disposizione di cittadini,studenti e lavoratori, 40 bici gialle da utilizzare all’interno del territorio comunale, piuttosto che le diverse azioni volte alla promozione dell’uso della bici: dal biciplan al bicibus fino all’iniziativa “al lavoro in bici”.

Queste le parole dell’Assessore all’ambiente, Franco Andolfato, che aggiunge “nei prossimi mesi arriveranno dei fondi da parte della Provincia per effettuare, sul territorio di Montebelluna, una valutazione di fattibilità del progetto e uno studio per rilevare quali siano le direttrici più percorse dai ciclisti in modo da individuare i siti più idonei dove installare le speciali rastrelliere. Il servizio di Bike sharing assicura Andolfato non andrà a sostituire quello già attivo di “c’entro in bici”, ma andrà a convivere con lo stesso dando un’ulteriore possibilità a cittadini, turisti e pendolari di lasciare a casa la macchina e di utilizzare la bici per muoversi in città e sul territorio.