Roma, 15 giu. (Adnkronos/Ign) - Dopo gli harleysti è l'ora degli attivisti Lgbt di invadere le strade della Capitale: è appena partito il corteo del Roma Pride 2013 da piazza della Repubblica. In migliaia, il numero verrà precisato nel corso del pomeriggio dagli organizzatori, cominciano a muoversi dietro i tre sound system trasportati a bordo di due tir e di un autobus a due piani che apre la parata, diretti verso un percorso a U lungo i Fori Imperiali per arrivare nei Piazza Venezia, in piazza Madonna di Loreto.

"La polemica con il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è chiusa, adesso lavoriamo insieme a provvedimenti concreti" ha detto all'Adnkronos Andrea Maccarrone, presidente del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e organizzatore, insieme alle altre realtà Lgbt, del Roma Pride di quest'anno.

Maccarrone, che si riferisce alla "forte delusione" degli attivisti Lgbt per la mancata presenza del sindaco alla kermesse romana di oggi, sottolinea che "un suo intervento, la sua presenza soprattutto, poteva servire a dare una svolta rispetto al recente passato". Pace fatta, dunque, tra organizzazioni che lottano per i diritti degli omosessuali e la nuova amministrazione romana.

"L'amministrazione ricordi - rimarca Maccarrone - che può fare molto per i diritti degli omosessuali, trattandosi dell'istituzione più vicina ai cittadini. Ad esempio il registro delle unioni civili, la cui proposta pende da tempo in consiglio comunale, interventi nella scuola, formazione ai dipendenti comunali, contrasto al bullismo, prevenzione e cura delle malattie sessualmente trasmesse".