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10 gennaio 2025

Treviso

ZERO IN CONDOTTA: STUDENTI SPACCIATORI

Blitz delle forze dell’ordine nelle case dei ragazzi all’alba di questa mattina

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Treviso - Dieci studenti indagati, due dei quali arrestati, e trenta loro compagni segnalati come consumatori: è il risultato di «Zero in condotta», l’operazione della Squadra mobile di Treviso contro lo spaccio di droga gestito da ragazzi di cinque scuole della città, fra cui il liceo classico Canova, lo scientifico Da Vinci, l’istituto magistrale Duca degli Abruzzi e le sedi universitarie trevigiane.

I due studenti arrestati, su provvedimento della Procura del Tribunale dei minori perchè al momento dei fatti non avevano ancora 18 anni, sono stati già portati in una comunità. Erano loro a tenere le fila del traffico. Gli agenti si sono presentati a casa degli studenti indagati questa mattina all’alba per essere sicuri di trovarvi i genitori. Del giro fanno parte giovani di tutte le estrazioni sociali: figli di impiegati, dirigenti d’azienda, imprenditori, rappresentanti delle forze dell’ordine, operai. La città e le scuole trevigiane sono sotto choc.

Tra gli indagati, uno studente universitario di 19 anni, allenatore di basket giovanile, nei cui confronti ha proceduto la Procura della Repubblica di Treviso. E dei trenta studenti segnalati per consumo, metà sono ragazze. Una di loro, per partecipare alle collette da 100 euro con cui veniva finanziato l’acquisto delle partite di droga, stava per vendere i gioielli della madre: la polizia l’ha bloccata sulla porta dell’oreficeria, in compagnia di uno dei due ragazzi arrestati.

“Speravamo di averli intimoriti - racconta il capo della Mobile Riccardo Tumminia - invece lui ha cominciato a sbeffeggiare i poliziotti per telefono, pur sapendo di avere il cellulare sotto controllo, e non ha neppure smesso di spacciare”.

Alcuni degli indagati sono accusati inoltre di aver compiuto atti vandalici in varie scuole della città dopo esservi entrati abusivamente. Spaccio e traffici avvenivano a scuola, durante gli intervalli e le lezioni, e la vendita spesso veniva concordata via sms. E’ successo perfino nel corso di una conferenza contro la droga in uno dei cinque istituti scolastici frequentati dagli studenti del giro.

Gli spacciatori, fra i 16 e i 17 anni, portavano in aula ogni tipo di sostanza: cocaina, hascisc, ecstasy, anfetamine e pure ketamina, potente anestetico per cavalli. Increduli i genitori quando, all’alba di oggi, hanno sentito la polizia bussare alla porta di casa.

Gli agenti hanno lavorato con tatto durante le perquisizioni. Attivato anche un servizio di sostegno psicologico: non solo per i ragazzi, dice Tumminia, ma anche per i familiari. Alcuni di loro, tempo fa, avevano protestato per un otto in condotta al liceo Canova. Da qui lo spunto per il nome dell’operazione, “Zero in condotta”, e l’appello del capo della Mobile trevigiana a mamme e papà: “Quanto è accaduto va stigmatizzato e richiede la massima collaborazione delle famiglie”.

Prima del blitz di oggi, la polizia aveva tagliato i canali di rifornimento degli studenti, arrestando due marocchini con cinque chili di hascisc e altre tre persone che fornivano l’ecstasy e la ketamina.

In foto il capo della Mobile Riccardo Tumminia e il questore Filippo Lapi (foto OggiTreviso)

 


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