LA MEDIAZIONE CULTURALE COME STRUMENTO DI INTEGRAZIONE
Se ne parla in un convegno organizzato dall'associazione Auser 'Cittadini del mondo'
| Laura Tuveri |
Treviso - ‘La mediazione culturale come strumento di integrazione’ è il titolo dell’incontro in programma domani, giovedì 29 maggio alle 15, presso Hotel Ca’ del Galletto a Treviso, in via Santa Bona Vecchia, 30.
E’ organizzato dall’ Associazione Auser ‘Cittadini del Mondo’, di recente costituzione, che ha riunito se diverse etnie, culture, religioni e sensibilità sociali, nell’intento di concorrere ad una loro proficua integrazione. L’intento dell’incontro è quello di richiamare l’attenzione attorno all’importanza della mediazione culturale per favorire l’inserimento, l’integrazione degli immigrati nella realtà sociale e di verificare quale sia il supporto della mediazione culturale ai servizi del territorio.
In pratica si vuol capire se l’attività dei mediatori permetta di capire i bisogni dei cittadini stranieri che hanno diversità di lingua, di abitudini, tradizioni e cultura e di dare risposte adeguate; accertare anche se, con l'apporto dei mediatori culturali, si riesca ad aiutare i migranti a conoscere le modalità e le procedure previste per l’accesso ai servizi. Apre i lavori Giancarlo Cavallin, vicepresidente Cittadini del mondo che presenta la finalità dell’incontro.
A seguire l’esperienza dell’ivoriana Marie Lobe Gondo – presidente dell’associazione e mediatrice culturale. Interviene anche Edgar Serrano, docente ricercatore in pedagogia interculturale. Quindi si susseguiranno delle testimonianze di mediatori culturali: Xiaoxiao Hu (Cina), Abdallah Khezraji (Marocco) e Jave Sossah (Togo). SpAzio anche a esperienze di mediazione culturale nei Comuni, nella Sanità, nella Scuola.
Le conclusioni sono affidate a Michele Mangano, presidente nazionale Auser.