LE 7 EMERGENZE AMBIENTALI DI PAESE
Il Comune di Paese, su richiesta della Regione, stila un documento per illustrare le criticità ambientali del territorio
| Laura Tuveri |
Paese - Il Comune di Paese chiede il sostegno della Regione Veneto per risolvere sette urgenze ambientali. Ieri è stato inviato a Venezia un documento con il quale il Comune sintetizza e specifica quali sono attualmente le principali problematiche di carattere ambientali che necessitano di sostegno economico. Il documento, posto all’attenzione della Giunta comunale e dei capigruppo consiliari, era stato richiesto proprio dai rappresentanti della Regione in occasione del sopralluogo alle criticità ambientali del territorio di Paese, dello scorso lunedì 26 maggio. A quella visita aveva partecipato una ventina di consiglieri regionali: componenti della Terza e Settima Commissione del Consiglio regionale,guidati dai presidenti Giuliana Fontanella e Maurizio Conte; ma ad essi si erano aggiunti anche alcuni capigruppo regionali. Ecco la sintesi delle sette priorità indicate in modo sintetico. Cave “Padernello” - La prima priorità ambientale indicata alla Regione Veneto è in linea con le iniziative degli ultimi mesi sintetizzabili nello slogan “Basta cave a Paese!”. Paese chiedeche ogni decisione in tema di cave comunque venga sospesa “fintantoché non sarà approvata una nuova normativa regionale con la necessaria pianificazione ad essa collegata”. Finanziamento per messa in sicurezza e bonifica della discarica “Tiretta” (ex Sev srl) – È la discarica con le problematiche più complesse. Qui nel novembre 2000 venne rilevato un fenomeno di inquinamento conclamato, causato tra gli altri da una sostanza rarissima - un probabile metabolita derivato dal bromacile, il 3-sec-butil-6-metil-uracile - che ha inquinato la falda più superficiale, per alcuni chilometri, fino al territorio comunale di Quinto di Treviso. Finanziamento per la rimozione e lo smaltimento di rifiuti non conformi, nonché per la messa in sicurezza della “Discarica ex Sev srl” di via Veccelli – È una delle situazioni ambientali più preoccupanti e di difficile gestione. In quella discarica a ridosso di una cava a falda affiorante vennero smaltiti rifiuti speciali tossico-nocivi e materiali contenenti amianto. Finanziamento per messa in sicurezza e gestione post mortem della Discarica “Ecoidrojet” – In questa discarica di Castagnole, dove è stato smaltito un milione di mc di rifiuti speciali, la ditta è fallita e gli enti pubblici si ritrovano a dover gestire il “post mortem” con un inquinamento della falda acquifera sottostante. Per la messa in sicurezza sono stati usati i soldi delle fideiussioni e poi circa 1 milione di euro messo a disposizione nel 2004 dalla Regione Veneto. Ma le disponibilità finanziarie entro qualche mese saranno tutte esaurite e non c’è nessuna prospettiva attuale per impedire che ci sia uno stato di abbandono di questo sito inquinante. Ricomposizione della Discarica “Terra srl” – Si tratta di una delle discariche di cui più si è parlato negli ultimi anni nella Marca: è la discarica della ditta “Terra srl” dove era stato autorizzato dalla Provincia lo smaltimento di materiali contenenti amianto. Dopo una lunga battaglia fatta di ricorsi e di modifiche legislative “ad hoc”, lo smaltimento è cessato e il Consiglio di Stato nel marzo 2007 ha dichiarato illegittima l’autorizzazione della Provincia di Treviso e ha stabilito che deve essere ripristinato lo stato di fatto antecedente al conferimento al suo interno di rifiuti contenenti amianto. Ricomposizione ambientale della cava “Treforni”. Il Comune di Paese ha ritenuto importante inserire tra le priorità da sottoporre alla Regione anche il ripristino di una cava, scegliendo la più grande – la “Treforni” della ditta Biasuzzi, estesa per 48 ettari e con almeno 6,6 milioni mc di ghiaia estratta – ma che è anche quella per la quale ci sono tutte le condizioni per intervenire, poiché l’escavazione è conclusa. Conferenza regionale a Paese sulle prospettive per una nuova legislazione in materia di cave - Con quest’ultimo punto, il Comune di Paese si offre di ospitare ed collaborare all’organizzazione di un confronto tra tutte le parti interessate che possa contribuire a definire contenuti ed indirizzi in vista della riforma della legge regionale sulle cave, la n. 44/82. Alla luce della situazione del proprio territorio, con 29 cave che rappresentano un triste record a livello nazionale, Paese può essere la sede più adatta per comprendere le problematiche inerenti alle attività di cava e, quindi, per trovare le soluzioni più equilibrate per contemperare le esigenze produttive con quelle ambientali.