2 giugno, scoppia la polemica
E' botta e risposta tra il sindaco Szumski e l'opposizione
SANTA LUCIA DI PIAVE - E’ botta e risposta a Santa Lucia tra il sindaco Riccardo Szumski e il gruppo consiliare di opposizione Alleanza Santa Lucia Democratica, sulla festa della Repubblica del 2 giugno, celebratasi in piazza del Municipio il 1 giugno, nonostante il sindaco non avesse concesso la piazza.
“Per chiarezza e risposta a chi interpreta in modo storpiato la manifestazione di domenica 1 giugno e gli strascichi avvenuti-affermano gli esponenti di Alleanza Santa Lucia Democratica- rispondiamo che se la manifestazione non era stata autorizzata dal sindaco il motivo era pretestuoso: la Costituzione e quindi la legge italiana non vieta le manifestazioni, le vieta solo nel momento si ricorra alle armi o si sobilli l’ordine pubblico. La realtà è che tutto è stato condotto con tranquillità e vorremmo dire anche con un senso di gioia, armati di sole bandiere italiane. La legalità della situazione viene confermata dalla presenza dell’onorevole Floriana Casellato, del presidente dell’Anpi Umberto Lorenzoni e dalla lettera indirizzata al Prefetto e al Ministro dell’Interno Alfano della senatrice Laura Puppato a sostegno del nostro essere in piazza. Se qualcuno a fine manifestazione è stato portato via dalle Forze dell’Ordine e la cosa ci dispiace è perché il suo manifestare è andato oltre, e ha issato una bandiera diversa sul pennone di un Comune italiano. Non sono state in questo caso rispettate le leggi italiane. Il sindaco è invitato a capire che essere sindaco vuol dire rappresentare tutti, anche chi sventola la bandiera italiana. Se di fazione invece si parla, se continua a sostenerla e usare il Municipio come base per le sue idee, vedi il lutto alla bandiera, per onestà morale lasci il suo posto. Deve arrendersi e capire che i suoi concittadini non sono con lui”.
Il sindaco Szumski dal canto suo puntualizza alcuni aspetti in merito alla festa del 2 giugno, compresa la decisione di far issare la bandiera italiana listata a lutto nel pennone in piazza davanti al Municipio. “Il sottoscritto- specifica il primo cittadino di Santa Lucia- non è iscritto più ad alcun partito dal 2011, essendo da tempo agnostico sulla capacità degli stessi di dare corrette risposte alle esigenze dei comuni e dei cittadini. L’ unica bandiera che ho fatto esporre ed invitato i cittadini ad esporre è la bandiera della Regione Veneto, bandiera ufficiale e riconosciuta dalla Repubblica anche in Costituzione. Quindi nessuna bandiera di partito o di altro genere. Il sottoscritto non ha negato lo svolgimento della festa della Repubblica che non è sua potestà negare, ma ha negato l’ utilizzazione ufficiale della piazza ( che è sua facoltà pro tempore) invitando nel contempo, con trasmissione di lettera ed invito prefettizio i richiedenti a partecipare a quella provinciale organizzata a Treviso. Da qui a dire che ho negato lo svolgimento della festa della Repubblica mi pare trattasi di falso grossolano. Istituzionalmente è stata issata la bandiera italiana con un nastro nero per significare il lutto del nostro Comune che versa 25 milioni di euro allo Stato di tasse e che per far funzionare la macchina comunale ha ricevuto nel 2013 la bellezza di 48 mila euro. Cosa ci sia da festeggiare in un simile contesto mi è difficile capirlo”.