ROMA - Se ne vedono (e se ne leggono) delle belle in campagna elettorale. Sembra di stare dentro un soap opera: i colpi di scena sono piccoli - e in genere passano sotto silenzio - ma fanno la loro figura. Brutta o pessima che sia.

Nella battuta di caccia ai fatti elettorali che hanno del romanzesco, in queste ore ha vinto il Fatto Quotidiano.

Il giornalista Davide Vecchi del Fatto, ha scoperto che in una delle due liste emiliane per accedere alla Camera è stata inserita - in un seggio sicuro - Sara Papinutti. Dov'è la notizia? Dietro la candidatura. Sara Papinutti, friulana, a quanto si sa è nuova alla poltica come l'ultimo mascara di Dior (tanto per fare un esempio cosmetico) è nuovo alle ciglia femminili. Nessuno l'ha mai vista nè udita partecipare a manifestazioni o incontri del partito (Lega Nord) dove invece milita da tempo il marito Diego Volpe Pasini.

A quanto riferisce il Fatto (e la notizia e più che verificabile: manifesta), Volpe Pasini ha cercato di rompere le uova nel paniere elettorale della Lega creando una sua lista con un simbolo-civetta mutuato dal suo (ex?) partito: "Prima il nord".

Maroni, quando l'ha visto, ha avuto le vampate come una donna in menopausa. Ma ha mantenuto la lucidità. Ha detto a Volpe Pasini che se avesse ritirato quel simbolo, in cambio sua moglie sarebbe stata candidata (e spedita alla Camera).

Volpe Pasini ha accettato (si presume con il consulto/consenso della consorte) e lo scambio è avvenuto.

In Friuli la lista "Prima al Nord" è sparita dalla circolazione e in circolazione competitiva qualche regione, più al sud, nela Lega Nord è entrata una candidata friulana. Nuova di zecca.