Omicidio di Pieve, l'accusa passa da omicidio preterintenzionale a volontario
L'aggravamento del capo di imputazione deriva dai risultati dell'autopsia sul corpo di Adriano Armellin
| Angelo Giordano |
PIEVE DI SOLIGO - Omicidio di Pieve di Soligo, l'indagato ora è accusato di omicidio volontario. L'episodio risale al marzo dell'anno scorso.
A seguito degli sviluppi delle indagini preliminari sull’omicidio a scopo di rapina di Adriano Armelin e, in particolare, sulla base della relazione del consulente tecnico medico legale che ha effettuato l’autopsia e dei risultati degli accertamenti effettuati dal RIS dei Carabinieri di Parma sulle tracce biologiche (specie ematiche) repertate sul luogo del delitto dal ROS dei Carabinieri di Treviso, il PM assegnatario del procedimento ha modificato il capo di imputazione originariamente contestato all’indagato Mohamed Boumarouan.
Inizialmente accusato di omicidio preterintenzionale, l'accusa viene cambiata con il reato di omicidio volontario aggravato dalla finalità di compiere il reato di rapina (art. 61, n. 2, CP), dall’avere agito con crudeltà per le particolari modalità dell’azione e dall’avere approfittato di circostanze di tempo, di luogo e di persona tali da ostacolare la privata e pubblica difesa.
L’aggravamento della contestazione è derivato principalmente dai risultati dell’autopsia, dalla quale è emerso che l’anziana vittima è stata colpita ripetutamente in varie parti del corpo, in particolare al tronco ed al capo, con calci e pugni e con vari corpi contundenti, subendo almeno 29 lesioni contusive esterne. Il PM ha, quindi, chiesto ed ottenuto dal GIP una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato, cui è stato contestato il delitto di omicidio volontario pluriaggravato dalle aggravati sopra menzionate. L’ordinanza è stata eseguita lunedì 30.1.2023 mediante notifica all’indagato già detenuto e giovedì 2 febbraio il Gip procederà ad un nuovo interrogatorio di garanzia sulle ultime contestazioni.