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29 marzo 2024

Italia

Omicidio Meredith, ipotesi risarcimento per Raffaele Sollecito e Amanda Knox

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Omicidio Meredith, ipotesi risarcimento per Raffaele Sollecito e Amanda Knox

FIRENZE - La Cassazione ha assolto "per non aver commesso il fatto" Amanda Knox e Raffaele Sollecito. In particolare la quinta sezione penale di piazza Cavour ha annullato la condanna inflitta ai due giovani dalla Corte d'Assise di Firenze il 30 gennaio 2014 con formula piena. Si chiude così la vicenda dell'omicidio di Meredith Kercher.

Per Amanda restano i tre anni di reclusione per il reato di calunnia. La decisione, che cancella ogni accusa di omicidio nei confronti di Amanda e Raffaele - entrambi condannati in appello, a 25 anni di reclusione Sollecito e a 28 anni e sei mesi Knox - è arrivata dopo quasi 12 ore di camera di consiglio dei giudici della quinta sezione penale presieduta da Gennaro Marasca.

 

"Sono molto grata perché mi è stata restituita la vita, grazie - ha detto Amanda dopo la sentenza - In questo momento sto assaporando il significato di tutto questo. La sola cosa che mi viene in mente ora è la gratitudine".

 

Raffaele Sollecito ha trascorso la notte in un hotel di Bari, vicino all'aeroporto, insieme alla sua nuova fidanzata, e nella tarda mattinata di oggi è tornato a Bisceglie con lei per trascorrere la giornata in famiglia. Il giovane ha ribadito di essere "felicissimo" e ha rimandato ogni dichiarazione o approfondimento a lunedì quando terrà una conferenza stampa a Roma insieme a uno dei suoi difensori, l'avvocato Giulia Bongiorno.

 

Per i familiari della vittima, ci vorrà tempo per accettare questa decisione. "La decisione è arrivata come uno shock, ma è stato un risultato che sapevamo fosse possibile, anche se non era quello che ci aspettavamo", hanno scritto i Kercher in un comunicato, trasmesso dall'ambasciata britannica a Roma in cui spiegano di avere "parlato brevemente con il nostro rappresentante legale in Italia, Francesco Maresca" e compreso ora che la decisione è definitiva e rappresenta la "fine di quello che è stato un processo lungo e difficile per tutti gli interessati". "Crediamo che apprenderemo la logica della decisione nei prossimi mesi, ma per il momento abbiamo bisogno di tempo per comprenderla", hanno sottolineato, ricordando che è Meredith, "la vera vittima" di quanto accaduto.

 

"Amanda ha sempre voluto tornare in Italia, anzi a Perugia. Già dopo la prima assoluzione avrebbe desiderato farlo. Non ne abbiamo ancora parlato compiutamente, ma questa è sicuramente un’ipotesi possibile”, spiega all'Adnkronos, l’avvocato Carlo Dalla Vedova che ha difeso la giovane americana insieme al penalista perugino Luciano Ghirga. Dalla Vedova, che ha spiegato di non aver più sentito Amanda nelle ultime ore, “perché sta finalmente riposando dopo giorni di ansia e tensione”, sostiene che Knox potrebbe seriamente valutare l'ipotesi di tornare in Italia, perché “non avrebbe nessun senso non farlo". “Ancora non abbiamo affrontato l’argomento ma è evidente che Amanda ha scontato un anno di ingiusta detenzione. E’ stata condannata a tre anni per calunnia, ma lei ne ha scontati quattro. Valuteremo quindi la possibilità di richiedere il risarcimento per un anno di ingiusta detenzione”, ha detto ancora il legale.

 

“A Perugia nessuno ha preso bene l’assoluzione, me ne parlano tutti in questi termini", spiega il penalista perugino Luciano Ghirga, che insieme a Dalla Vedova ha difeso Amanda Knox, “ma oggi mi godo un meritato riposo, dopo una battaglia così dura e così lunga che alla fine abbiamo vinto. Perché Amanda era innocente. Ieri sera – aggiunge il legale - Amanda singhiozzava dall’emozione e continuava a dirmi ti voglio bene”. “Se chiederà un risarcimento? E’ ancora presto per dirlo. Adesso intanto potrà iniziare finalmente vivere una vita normale”.

 

"Vogliamo esprimere la nostra profonda gratitudine a tutti coloro che hanno sostenuto Amanda e la nostra famiglia", ha affermato la famiglia della 27enne americana. "Innumerevoli persone - hanno dichiarato i Knox, citati dal 'West Seattle Herald', il giornale per cui scrive Amanda - da esperti di genetica di fama mondiale ad ex agenti dell'Fbi ai cittadini impegnati nella giustizia, hanno parlato della sua innocenza". "Siamo entusiasti e grati per la decisione" della Corte di Cassazione "e siamo grati oltre misura per tutto ciò che molti di voi hanno fatto per lei".

 

Parlando della possibilità di chiedere un risarcimento per ingiusta detenzione, Francesco Sollecito, il papà di Raffaele, ha detto: “Non sono argomenti di cui si può parlare adesso''. ''Sono otto anni di vita che qualcuno ci dovrebbe restituire e nessuno potrà mai farlo'', ha sottolineato, parlando con l'Adnkronos. E riguardo alla famiglia di Meredith Kercher ha aggiunto: "Mi farebbe molto piacere conoscerli di persona, anche in passato ho già tentato di esprimere loro la mia vicinanza".

''Quella di oggi – ha sottolineato - è stata la prima giornata bella e veramente serena dopo tantissimo tempo. Una giornata tranquilla, senza nubi e senza strani pensieri che ti frullano e ti massacrano''.

 



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