MOTTA DI LIVENZA - La legge regionale 33 del 22 ottobre autorizza, ma non obbliga, l’Ulss 9 ad acquisire le quote private dell’Ospedale riabilitativo e di alta specializzazione di Motta di Livenza.

È da questo fatto che parte Diego Bottacin (nella foto), capogruppo di Verso Nord in consiglio regionale, per chiedere «a Giorgio Roberti, il direttore generale dell’Ulss 9, di non sperperare parte del patrimonio della sanità trevigiana in un acquisto privo di ogni senso, tanto sanitario che economico».

Bottacin continua: «Ben venga il tavolo tecnico richiesto dal Comune di Motta, a cui sono state raccontate un po' di panzane, come quella secondo cui l'acquisizione sarebbe avvenuta senza oneri per l'Ulss trevigiana perché l'avrebbe pagata la Regione".

La legge dice cose ben diverse ed è bene che la situazione venga analizzata molto approfonditamente da comune, Ulss e Regione.

«Non essendo stato fissato prima, in sede di costituzione dell'Oras, il prezzo a cui comprare la quota privata e avendo l’Ulss 9 obiettivi economici assai importanti e assolutamente prioritari, quali quelli legati alla Cittadella» ricorda il consigliere «spendere anche solo un euro per comprare la parte privata di Motta, pare difficilmente giustificabile come buona gestione, anche davanti ai possibili rilievi della Corte dei Conti». 

E non solo: ancora ad Agosto il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato la legge 24/2014 che impedisce alle aziende pubbliche possedute o partecipate regione, come le Ulss, di costituire società, a meno che non sia strettamente necessario. Sto ancora aspettando questa dimostrazione».