OTTOBRE, 5 DECESSI PER INCIDENTI
Calano gli incidenti stradali
| Laura Tuveri |
Treviso - Se storicamente ottobre, come afferma la Provincia di Treviso, è un mese nefasto per quanto riguarda i decessi sulle strade, lo scorso ottobre si è verificato un cambio di rotta che ci auguriamo sia di buon auspicio.
Cinque le persone che hanno perso la vita, a fronte di una media di 12 decessi degli ultimi 10 anni. Dall’inizio dell’anno e fino al 31 ottobre, sono 66 le persone che hanno perso la vita a causa di incidenti stradali. Delle 5 vittime, 2 sono giovani con meno di 30 anni, 2 erano motociclisti.
Per quanto riguarda la responsabilità degli incidenti mortali, rimane confermato anche a ottobre il dato anomalo emerso da quest’anno: le vittime non sono direttamente responsabili degli incidenti stradali. La maggior parte di incidenti avviene sempre in un tratto di strada rettilineo, il 60% dei casi. Metà delle vittime sotto i 30 anni sono decedute in incidenti stradali avvenuti fra l’una e le quattro di notte.
“Siamo ritornati nella media del 2006 che ci ha permesso di raggiungere con anticipo il limite posto dalla Comunità Europea della diminuzione del 50% dei decessi stradali – spiega il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro – ma non ci fermiamo qui.
Nel 2007 avevano notato un aumento dei decessi. E allora siamo scesi in campo con iniziative importanti, non ultime gli “spot shock” televisivi sulla sicurezza stradale e quelli specifici per motociclisti. Iniziative che, anche se non hanno risolto il problema da sole, sicuramente hanno portato il loro contributo.
Il nostro impegno sul fronte della Sicurezza Stradale continua. Non a caso, il “modello Treviso” è appena stato scelto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti come esempio per tutta l’Italia, e proprio a metà ottobre i nostri uffici sono stati a Roma per illustrare le attività che facciamo coi ragazzi, specie le prove pratiche. Perché il nostro obiettivo è di sensibilizzare e responsabilizzare gli utenti della strada, per la propria sicurezza e quella degli altri”.