TREVISO - E’ stata superata per la settima volta la soglia di attenzione dell’ozono nell’aria, ma per arginare il fenomeno che cosa fa il Comune? Se lo chiede Luigi Calesso (nella foto) di Un’altra Treviso che fa notare che le rilevazioni del 28 giugno della centralina dell’Arpav di via Lancieri da Novara evidenziano il settimo sforamento dall’inizio di maggio della soglia di attenzione (180 microgrammi per metro cubo) di concentrazione di ozono, inquinamento che viene immesso nell’aria che respirano i trevigiani.

“Finita la stagione delle polveri sottili torna l’allarme quindi ozono in città dopo gli sforamenti del 7, 8, 11, 24 e 26 maggio la soglia di attenzione è stata nuovamente superata il 27 giugno (186 microgrammi per metro cubo) e il 28 giugno (197 microgrammi)” ha detto Calesso che fa presente che il dato viene evidenziato in uno scarno comunicato sul sito del Comune di Treviso.

“La notizia non può non preoccupare visto quello che scrive nel suo sito l’Arpav (l’agenzia regionale per l’ambiente) in merito agli effetti della elevata presenza di ozono nell’aria che respiriamo. “L’amministrazione comunale pensa di poter continuare a non fare niente e ad assistere al continuo peggioramento del’aria in città?

Quali dati deve rilevare la centralina di via Lancieri di Novara perché qualcuno ai piani alti di Ca’ Sugana decida che è il momento di intervenire? Si chiede Calesso che sottolinea che non è possibile confrontare il numero di sforamenti del 2011 con quelli del 2010 perché il numero di questi ultimi è “variabile: nei diversi report giornalieri sulla qualità dell’aria, infatti, il numero di superamenti della soglia di attenzione dell’ozono per il 2010 varia da 6 a 7, a 10.