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24 aprile 2024

Treviso

IL PARCO DEL SILE DICE NO AL NUOVO ELETTRODOTTO DA 380 MILA VOLT

Magaton: "Terna ha cambiato le carte in tavola"

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

IL PARCO DEL SILE DICE NO AL NUOVO ELETTRODOTTO DA 380 MILA VOLT

MORGANO/QUINTO – «E’ un mese e mezzo che attendiamo la documentazione da Terna: alla fine dobbiamo ancora vedere anche solo un progetto preliminare». Così Alberto Magaton, presidente del Parco del Sile, respinge al mittente le accuse di aver già chiuso un accordo per il passaggio dell’elettrodotto da 380 mila volt sopra il fiume, tra Morgano e Quinto, con piloni alti 50 metri. «Abbiamo detto di sì a uno studio di fattibilità – specifica – poi, però, non abbiamo più visto alcun progetto».

Ma, soprattutto, il numero uno di via Tandura respinge al mittente l’ultimatum lanciato dalla società, pronta a chiudere a fine anno tutte le trattative con i municipi più interessati dal progetto della nuova linea tra Scorzè e Volpago (Zero Branco, Morgano, Quinto, Paese e Volpago) sottolineando che senza accordi non ci saranno compensazioni. Nemmeno la dismissione delle tre linee (una da 220 mila e due da 132 mila volt) sventolata sin dall’inizio.

«Le carte in tavola sono cambiate ed è tutto da rivalutare – mette in chiaro Magaton – non è che Terna può sparire per due anni, non inviare i documenti e, a quanto so, modificare quanto fatto vedere sino ad ora». Proprio per questo il Parco, assieme a 11 sindaci, ha scritto alla giunta Zaia chiedendo un intervento della Regione.

«Sino a questo momento pare sia stata Terna a coordinare i sindaci, ma questo lo deve fare la Regione, chiarendo una volta per tutte se il progetto dell’elettrodotto è utile – conclude un presidente quanto mai piccato – noi difendiamo il territorio, tanto più dopo la sentenza del Consiglio di Stato che condanna il pilone piantato da Terna nel parco della villa Tiepolo Passi a Carbonera in nome della tutela del paesaggio».

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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