Pd, il grande flop
La delusione nelle parole dei democratici trevigiani
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TREVISO - Le prime reazioni politiche al risultato deludente del Partito Democratico Regionale non si sono fatte attendere. Dovrebbe essere prevista per domani una riunione a livello regionale per esaminare l'esito.
L'on.le Simonetta Rubinato aveva richiesto con forza le primarie del PD a fine dell'anno scorso e aveva partecipato insieme alla Moretti, ottenendo circa il 30% di consenso. Questo l'approccio: “Una grande delusione, da togliere il fiato, per un risultato drammaticamente al di sotto delle aspettative proclamate da dirigenti regionali e nazionali. Ha vinto una rassegnata conservazione dell'esistente perché come Pd non siamo riusciti a formulare e trasmettere una credibile proposta per migliorare la vita del popolo veneto”.
Dopo aver preso atto che i dati definitivi sarebbero il peggior risultato dal 1995 ad oggi, chiede a gran voce una riflessione, tenuto conto che "mai come questa volta c’erano le condizioni politiche favorevoli, con un centrodestra e una Lega frantumati". Provocatoria la sua conclusione: "Per le prossime elezioni o cambiamo i veneti o cambiamo noi. E siccome è impossibile la prima, mi auguro che non faremo come i perdenti che trovano sempre delle scuse, ma come i vincenti che cercano un'altra strada”.
"E' inutile nascondere amarezza e profonda delusione - è il commento dell'onorevole Floriana Casellato - Il risultato è netto, Luca Zaia vince personalmente, questo è un dato di fatto. In attesa di conoscere l'esatta assegnazione dei seggi e i risultati definitivi, non posso che ammettere come sia necessaria e urgente una profonda riflessione a livello provinciale, regionale e nazionale, sul significato di questo risultato e sul messaggio che arriva dai nostri elettori, dal popolo del centrosinistra. Credo sia arrivato il momento, anche, di capire che tipo di Partito vogliamo essere, se un partito radicato sul territorio o un partito del leader. Tutti dobbiamo porci questa domanda e, di conseguenza, agire. Grazie ad Alessandra Moretti per la generosità, il grande impegno e la passione che ha dimostrato in questa campagna elettorale e tutti i volontari che hanno supportato il lavoro di questi mesi con grande dedizione."
Il segretario del PD di Treviso, Andrea Michielan, ha preso atto che "gli incontri, le iniziative di partito e di candidati, che si sono spesi nel territorio, a cominciare dall’impresa di Alessandra Moretti, che ha visitato tutti i comuni del Veneto non sono bastati" Questa la sua conclusione: "In città di Treviso, a parte la lista personale ed estemporanea di Zaia, rimaniamo in ogni caso il maggior partito. Questa tenuta ci motiva a ragionare su cosa non abbia funzionato e rinsalda la convinzione di quanto sia importante radicarsi, stare nel territorio e vicino alle persone". Secondo lui il risultato della “lista Zaia” è stata una sua vittoria personale, al di là dei partiti di appartenenza.
Anche il sindaco di Treviso Giovanni Manildo ha commentato i risultati regionali, proponendo che, "com'è successo a Treviso nel 2013, il Pd deve partire dai sindaci, per creare una classe dirigente concreta, affidabile e vicina ai cittadini” Per rimanere in tema del Centenario il Sindaco ha fatto riferimento alla sconfitta di Caporetto, “ un punto però dal quale ripartire". Dopo il plauso al "bel risultato personale di Zaia, che ha penalizzato Moretti ma anche Tosi", ecco una prima conclusione: "sempre di più in politica la partita la vincono le persone. La stessa cosa che è accaduta anche a Treviso nel 2013 e l’anno successivo in altri comuni della Marca da Vittorio Veneto ai comuni di Mogliano e Preganziol. I risultati del Partito democratico, sia a livello regionale che provinciale, ci pongono davanti alla necessità di avviare delle serie riflessioni, ma soprattutto di dare vita a una nuova classe dirigente concreta, affidabile e vicina ai cittadini".
Già domani alcuni primi cittadini della Marca si incontreremo per dare al partito un contributo costruttivo. "Al di là del risultato e delle analisi del giorno dopo, il mio impegno sarà di contribuire alla creazione di un gruppo di persone all’altezza di raccogliere le sfide del futuro”, ha concluso.
Questo, invece, il commento dell'on.le Mattia Fantinato di M5S: "Candidare volti nuovi fa la differenza. In positivo: siamo stati coerenti e ora siamo orgogliosi di non aver inserito nella nostra lista sindaci e assessori, consiglieri comunali, provinciali e regionali, politici che già occupavano altre poltrone ma che, pur di garantirsene una nuova, se ne sono fregati del mandato affidato loro dagli elettori. Lo abbiamo visto con il sindaco Tosi, che con le sue liste in Veneto ha raccolto meno preferenze dei 5 Stelle". Il Movimento 5 Stelle ha scelto di mettere in prima fila volti nuovi, giovani, persone preparate e responsabili.
"Certo, in questa regione c’è ancora molto da fare, ma siamo all’inizio: a Venezia avremo per la prima volta dei nostri rappresentanti che porteranno il cambiamento. Quel cambiamento che il resto del Paese ha dimostrato ieri di volere", ha sottolineato.