Pesticida neurotossico sui vigneti: la Regione lo vuole, i consorzi lo sconsigliano
Il Ministero della Salute non ha (ancora) concesso la deroga al Clorpirifos, ma è già scontro tra le parti
CONEGLIANO/VALDOBBIADENE - Come stanno i vigneti del Prosecco? E’ davvero necessario irrorare il pesticida neurotossico? Secondo l’assessore regionale all’agricoltura Federico Caner la cicalina, che provoca la flavescenza dorata, sta distruggendo i vigneti del Prosecco, e per questo “è necessario l’utilizzo del Clorpirifos”, pesticida neurotossico vietato dal 2020 in tutta l’UE e negli USA. Altrimenti “il rischio è quello di rimanere senza Prosecco per tre anni, con incalcolabili danni all’economia del Veneto”.
Per Diego Tomasi, direttore del Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Docg, invece, i vigneti stanno bene: “Si nota ancora qualche caso di flavescenza dorata - ci scrive Tomasi - ma sensibilmente diminuito rispetto alla precedente annata”. La posizione del Consorzio Docg riguardo l’utilizzo del Clorpirifos, non è chiara: “Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG a seguito della stagione viticola 2022 ha individuato una strategia di lotta basata principalmente sul corretto utilizzo dei principi attivi autorizzati e non sulla sola ricerca di altri principi attivi.”, ci scrive ancora Tomasi al riguardo, senza dunque dare un categorico no al Clorpirifos, ma riferendo che nel protocollo vitivinicolo non è previsto l’uso di questo veleno.
Chi invece si è esposto un po' di più, diramando una nota stampa, è Stefano Zanette, direttore del Consorzio del Prosecco Doc: “Nell’apprendere la possibilità che il Ministero della Sanità ammetta in deroga l’utilizzo, ancorché con limitazioni, del Clorpirifos-metile, il Consorzio di tutela della DOC Prosecco - nell’impossibilità di vietare al proprio sistema produttivo l’impiego di tale sostanza - auspica venga preferita l’adozione dei principi attivi il cui impiego è ordinariamente ammesso per la lotta alla cicalina S.titanus, seguendo le eventuali raccomandazioni sull’impiego di categorie di prodotti ritenuti più efficaci”, scrive Zanette.
La richiesta di deroga al pesticida, che è stato dimostrato avere effetti nocivi sulla sviluppo mentale dei bambini, è partita dal Servizio Fitosanitario Nazionale a dicembre 2022. Ad oggi il Ministero della Sanità non ha dato una risposta, nonostante la Regione Veneto abbia più volte insistito circa la necessità di questa deroga. Ora, a inizio giugno, i consorzi mettono le mani avanti: secondo loro non sarebbe necessario l’utilizzo di un pesticida così potente per salvare il Prosecco che - stando alle ultime dichiarazioni - non sta poi così male. “Il numero di grappoli e la loro forma allungata lasciano prevedere un’ottima vendemmia in termini qualitativi e quantitativi - riferisce Tomasi - ed immaginare che la pianta abbia voluto farsi perdonare le preoccupazioni che hanno accompagnato il viticoltore durante la scorsa annata causa il caldo e il secco”.
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