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21 novembre 2024

Mogliano

Piranesi, il Consiglio della discordia

Un mese fa la richiesta di assemblea straordinaria da parte del consigliere di opposizione Azzolini: «Ma a tutt'oggi non si è mosso nulla»

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Piranesi, il Consiglio della discordia

MOGLIANO - È trascorso un mese da quando la lista “Azzolini Sindaco” ha formalmente chiesto un consiglio straordinario in merito alla chiusura del centro culturale Piranesi, ma nulla si è mosso.

 

«Il Sindaco ha autorizzata l’apertura di una moschea – ricorda Azzolini – senza i requisiti di legge, ma nega ad un’associazione moglianese doc da oltre cinquanta anni, ossia il Centro Piranesi, e governata da un illustre concittadino, la possibilità di avere una sede in una casa donata proprio a fini culturali».

 

«Trovo scandaloso il comportamento di un’Amministrazione che privilegia solamente i cittadini extracomunitari e castiga i moglianesi storici». Precisa Azzolini: «La vicenda del Centro culturale Piranesi è scandalosa sia moralmente, sia formalmente. Oggi abbiamo segnalato al Prefetto il Sindaco ed il Presidente del Consiglio Coluccia per violazione dei diritti delle minoranze e della legge sugli Enti locali».

 

«Come lista Azzolini infatti abbiamo presentato una proposta – continua Azzolini – di delibera consigliare a favore del Centro Piranesi il 30 marzo. La legge obbliga il Presidente a convocare il Consiglio entro 20 giorni e ciò non è stato fatto. Non c’è alcuna volontà politica nel dare soluzione alla questione».

 

«Noi proponiamo di dare la casa Testori, donata al Comune dalla vedova proprio per realizzare attività culturali, al gruppo Piranesi per svolgere le sue attività esclusivamente per i propri soci, ma gli uffici vogliono obbligare il centro a spendere 300.000 euro per mettere a norma l’edificio, come fosse uno stadio o una scuola pubblica».

 

«Per l’associazione islamica – precisa Azzolini – non è stato chiesto nulla sostenendo che niente serviva purchè le attività fossero rivolte esclusivamente ai soci.

 

Hanno autorizzato una moschea al secondo piano di un capannone, mentre non vogliono autorizzare lo svolgimento di laboratori culturali all’interno della villa donata proprio per scopi culturali. Speriamo sia convocato al più presto il Consiglio Comunale».

 

Gianfranco Vergani

 



Gianandrea Rorato

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