LA POSTA PUÒ ASPETTARE. CI SONO LE ELEZIONI
Dopo le Raccomandate, le lettere elettorali. La posta ordinaria viene dopo la politica. Possibile? A Treviso succede questo
VITTORIO VENETO – Il business viene prima del servizio al cittadino e quindi la pubblicità elettorale di Leonardo Muraro e della sua lista “Razza Piave” va in distribuzione nelle cassette della posta prima della corrispondenza ordinaria. Questo il diktat arrivato ai portalettere in vista delle elezioni provinciali del prossimo maggio. “Tutta colpa della svolta commerciale di Poste Italiane che penalizza l’utenza tradizionale per favorire i nuovi servizi”, commenta amaro il sindacato dei lavoratori.
Molti postini, tra i quali quelli degli uffici di Vittorio Veneto e Cison di Valmarino sono già stati istruiti, gli altri lo saranno nei prossimi giorni. Alla sfida elettorale per il rinnovo del consiglio provinciale manca una manciata di settimane e Poste Italiane affila gli artigli, o meglio fa rombare i motorini dei suoi portalettere per far arrivare, in tempo, in ogni casa e appartamento della Marca la pubblicità elettorale di Muraro ma anche degli altri candidati. “E’ una prassi che si ripete ad ogni tornata elettorale – spiega Loredana Vian segretario provinciale della Slc Cgil -, e ogni volta come sindacato siamo costretti a denunciare all’azienda la carenza di personale. Ai portalettere viene detto che, fatte salve le consegne per raccomandate, assicurate e posta prioritaria, tutta la posta ordinaria passa in secondo piano per dare priorità assoluta ai “santini” elettorali. E’ un servizio commerciale, che tra l’altro viene fornito con tariffe irrisorie, che l’azienda intende dare e va benissimo, c’è solo un problema, gli organici di impiegati e portalettere che rendono difficile gestire anche i volumi ordinari di posta”.
Aumento dei volumi di posta da distribuire e carenza di personale che si traducono nel ritardo, anche di 5 giorni, nella consegna della posta normale: “Purtroppo si favorisce l’aspetto meramente commerciale dei servizi offerti, penalizzando quell’utenza tradizionale che dalle Poste si aspetta solo l’invio e la consegna della corrispondenza. E non succede solo per il materiale elettorale, anche gli addetti agli sportelli sono continuamente vessati dall’azienda con obiettivi che impongono di dare priorità alla vendita dei prodotti commerciali rispetto ai servizi tradizionali”.
Il tutto in un quadro di copertura degli organici definita totalmente insufficiente dal sindacato: “Secondo l’azienda in provincia di Treviso abbiamo la copertura del 105%, peccato che nel conteggio non si tenga conto di assenze lunghe e maternità. La situazione è molto meno rosea di come la vede Poste Italiane, abbiamo un deficit dell’ordine del 20-25% per quanto riguarda la sportelleria e del 20% per i portalettere. Non c’è quindi una ritrosia verso i nuovi servizi proposti, ma la difficoltà oggettiva a gestirli”.
Nuovi servizi tra i quali rientra anche il progetto pilota per prenotare le visite sanitarie specialistiche nell’ufficio postale, annunciato dal Presidente della Regione Luca Zaia: “Non siamo contrari a priori – conclude Vian -, perché più servizi equivale a garanzia di lavoro e salvaguardia dell’occupazione. Il problema è che bisogna dare questi servizi in modo corretto e per farlo serve il personale. Oggi si sta facendo un buon lavoro perché mancano le risorse e se ancora non è evidente è solo perché l’utenza non è ancora così smaliziata da denunciare tutti i disservizi”.
Milvana Citter