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20 aprile 2024

Treviso

PREVISTO UN BOOM DELLE FARMACIE IN PROVINCIA DI TREVISO

Se passa la liberalizzazione si prevedono 50% in più di farmacie

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

PREVISTO UN BOOM DELLE FARMACIE IN PROVINCIA DI TREVISO

TREVISO, 14 GEN - In provincia di Treviso le liberalizzazioni promesse con il decreto Monti, che potrebbe venir varato la prossima settimana, porterebbero ad un incremento del 50% delle farmacie. Il calcolo è stato stimato da Federfarma Treviso.

"E' insostenibile dal sistema il numero di farmacie che - dice Franco Gariboldi Muschietti, Presidente di Federfarma Treviso - si andrebbero ad aprire nel caso fosse confermata la bozza di articolato in materia di liberalizzazione".

Dai primi calcoli effettuati da Federfarma Treviso un così pesante incremento del numero di farmacie sul territorio "potrebbe creare un disservizio anziché un vantaggio per il cittadino, come potrebbe apparire; le farmacie hanno dei costi fissi che non sono paragonabili ai normali esercizi commerciali in quanto, essendo integrate nel Sistema Sanitario Nazionale, operano con un sovraccarico di burocrazia come ad esempio tutti i dati che le farmacie sono obbligate ad inviare al Ministero delle Finanze finalizzati al contenimento della spesa farmaceutica: si tratta di servizi che le farmacie erogano gratuitamente per conto delle ASL".

Secondo Muschietti "se dovesse passare, con il decreto del Governo, l'apertura esagerata di esercizi questo porterebbe molte farmacie al limite della sopravvivenza e sicuramente non si sarebbe più in grado di erogare tanti servizi a favore del cittadino". "Ma - evidenzia - questo non significa una chiusura da parte di Federfarma di fronte alla volontà di liberalizzare del Governo ma è necessario trovare un equilibrio che, laddove necessiti, si possa fornire il miglior servizio possibile onde non ridurci come la Grecia il cui Governo, anni fa, ha adottato un provvedimento simile a quello del decreto Monti per fare marcia indietro nel tentativo di ripristinare un equilibrio nel rapporto farmacie/cittadino e garantire l'efficiente erogazione di servizi".

Non la pensano allo stesso modo la maggioranza dei consumatori. Liberalizzando la vendita dei farmaci, sarebbe possibile aprire in Italia 4000 nuove farmacie fino a 1 ogni 3000 abitanti (dall'attuale rapporto di una a 4500) anche in aeroporti, alberghi, centri commerciali, il che aumenterà la concorrenza sul prezzo dei farmaci.

Nel decreto resta per ora in sospeso il discorso della liberalizzazione del prezzo della farmaci totalmente a carico del cittadino (fascia C) con ricetta e della possibilità di venderli anche nelle parafarmacie e negli ipermercati.

 


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Carlo De Bastiani

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