PROCESSO-GALLINA, CHIESTA SUPER PERIZIA
Era stata condannata a 17 anni in primo grado: per l'Appello il caso è da ridiscutere
VENEZIA – Processo Gallina: da ridiscutrere la sentenza di primo grado. Oggi la Corte d’Appello di Venezia ha deciso che il caso deve tornare al Tribunale di Treviso.
In prima istanza la 63enne Angela Gallina (nella foto) era stata condannata a 17 anni per aver ucciso a colpi d’arma da fuoco il nipote Benigno Gallina il 28 novembre 2009 nella sua abitazione di via Pertini a Motta di Livenza. Ma per la corte la donna avrebbe agito nell'incapacità di intendere e di volere.
Dunque stamattina colpo di scena, con l’accoglimento del ricorso presentato dai legali della donna. Secondo la perizia di parte effettuata dallo psichiatra udinese Pierluigi Rocco, la donna dovrà essere sottoposta a un’ulteriore superperizia per capire i motivi del gesto.
Per i legali difensori Angela Gallina agì per un’instabilità mentale temporanea, non patologica.
L’instabilità sarebbe stata causata da una pressione psicologica derivata dall'affetto che provava per il nipote.
Per lui aveva speso oltre un milione di euro per l’apertura di un bar alla moda in centro a Motta, i cui affari andarono velocemente a rotoli. E dunque l'iter processuale riparte dall’inizio.