PRONTI A DORMIRE ALL'APERTO
La protesta degli studenti contro i tagli alla scuola e alla Legge Gelmini si è spostata dal Riccati al Luzzati
| Laura Tuveri |
Treviso - Ore 15 di oggi giovedì 30 ottobre. Studenti pacifici e sorridenti, qualcuno con il megafono in mano, davanti alla palestra del Luzzati, il distaccamento del Riccati di via san Pelajo. Si trovano lì per protestare contro i tagli previsti della Finanziaria per il mondo della scuola.
Sono poco più di una trentina, ma altri dovrebbero aggregarsi. Sono, soprattutto, intenzionati a trascorrere la notte all'addiaccio pur di far valere le proprie ragioni. Alessandro Amendola, classe quinta, maggiorenne, rappresentante di istituto del Riccati-Luzzati, ci spiega le ragioni dell’ agitazione e come proseguirà la protesta.
Stamani alle 7 era già a scuola per organizzare la giornata. In mattinata al Luzzati si è svolta un’assemblea a cui hanno partecipato anche gli studenti Del Duca degli Abruzzi, del Besta del Fermi e i colleghi provenienti da Castelfranco, Mogliano, Oderzo, Conegliano. Obiettivo illustrare la cosiddetta riforma Gelmini e i tagli alla scuola previsti dalla Finanziaria.
Perché volete passare la notte qui, al freddo?
“Perché secondo noi la protesta non può iniziare alle 8 e terminare alle 13 quando finisce la scuola, non avrebbe senso. Il preside, giustamente, non può aprirci la scuola e noi, quindi, stiamo trovando una soluzione per poterci accampare qui stanotte”
I professori da che parte stanno?
“Ci sono professori che ci appoggiano e professori che la pensano in maniera diversa. Professori che sia ieri sia oggi sono intervenuti in assemblea per aiutarci a capire” Cosa ti aspetti da questa vostra protesta? “Mi aspetto che i giornali, le televisioni parlino della nostra protesta che abbiamo intenzione di continuare visto che ieri il decreto Gelmini è diventato legge. Questo è un ulteriore motivo per continuare”.
E’ stato detto che voi studenti siete strumentalizzati dalla sinistra
“Assolutamente no, almeno io parlo per il mio istituto. Fin dall’assemblea di ieri al Riccati ho ribadito che si tratta di una protesta apolitica. Noi protestiamo per le cose sbagliate a prescindere da chi le abbia fatte. Ci sono delle cose giuste fatte sia da uno schieramento sia dall’altro. Noi ci battiamo per le cose che riteniamo sbagliate”
E quali sono?
“Secondo noi gli istituti tecnici non devono essere così sminuiti. I tagli previsti sono quanto mai sbagliati per una scuola come la nostra. Vogliono ridurre le ore di insegnamento e le ore di laboratorio venendo a creare degli scompensi enormi, dandoci un diploma che non varrebbe più come quello di adesso. Queste cose secondo noi sono sbagliate e visto che già ora le scuole hanno dei problemi, con questi tagli le cose inevitabilmente peggioreranno. Non si risolvono così i problemi, anzi se ne creano altri e più grandi”.
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