TREVISO - Il Prosecco made in Treviso vola. La Doc chiude un 2018, con un aumento del 6% rispetto allo scorso anno, per vendite al dettaglio di 2,369 miliardi di euro.

Nell’anno che sta per chiudersi sono state 466 milioni le bottiglie di prosecco vendute con l’Italia a farla da padrona. Resta infatti il primo mercato con 116 milioni di bottiglie vendute, subito dopo l’Inghilterra, seconda, con 109milioni e a sorpresa la richiesta dalla Francia con un interessante più 14% che la fa diventare quarta area di esportazione. Bene anche oltre oceano dove sono andate 73 milioni di bottiglie ai distributori Usa. In totale sono 350 milioni le bottiglie destinate all’export.

I dati sono stati presentati dal presidente del Consorzio Prosecco Doc, Stefano Zanetta, durante l’annuale conferenza di fine anno. I volumi presentati confermano il rilievo delle bollicine made in Treviso.

La vendemmia 2018 ha prodotto 3,6 milioni di ettolitri su 24.450 ettari, 230 dei quali a biologico, registrando un incremento del 10,8% con una riserva vendemmiale di 550mila ettolitri. Le bottiglie che saranno immesse sul mercato sono 466 milioni, 26 milioni in più rispetto all’anno precedente.

Ora la prossima sfida è l’affermazione del brand aziendale e fissare un prezzo minimo a bottiglia. L’idea arriva dal governatore Luca Zaia, presente ieri al fianco di Zanette che non ha accolto positivamente la proposta: “Difficile fissare un prezzo minimo per legge - ha spiegato - pensiamo alle offerte durante l’anno dei singoli punti vendita”.

Con riferimento ai rapporti con gli altri consorzi di tutela, il presidente del Consorzio ha ribadito la necessità di progettare azioni di promozione e comunicazione in sinergia data anche la grande massa critica raggiunta, considerando i 90 milioni di bottiglie prodotte dalla Docg Conegliano Valdobbiadene e altri 15 milioni dalla Docg Asolo.