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15 agosto 2024

Treviso

Provincia: il Capogruppo Gabrielli lascia il Nuovo Centrodestra

Rifonda Forza Veneto e ribadisce il no alla Costituente Popolare

| Davide Bellacicco |

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| Davide Bellacicco |

Provincia: il Capogruppo Gabrielli lascia il Nuovo Centrodestra

TREVISO - Non usa mezzi termini e non lesina critiche l’ormai ex capogruppo del Nuovo Centrodestra in Consiglio Provinciale, Mario Gabrielli, nella lettera inviata oggi al ministro dell’interno e Presidente del suo partito, l’On. Angelino Alfano, lettera con la quale annuncia l’addio al gruppo e alla formazione politica guidata dal già delfino di Silvio Berlusconi e segretario del Popolo della Libertà.


Alla base della scelta di Gabrielli l’annunciata adesione del partito alla Costituente Popolare, unitamente all’Unione di Centro, ai Popolari per l’Italia e a formazioni minori, una svolta che potrebbe favorire un definitivo abbandono della coalizione di centro-destra, oggi dominata dalla Lega di Salvini, dagli ex AN di Fratelli d’Italia e che vede una Forza Italia che della formazione che venti anni orsono stravolse il panorama politico italiano pensionando (complici i fatti di tangentopoli) i partiti della Prima Repubblica, sembra mantenere solo il nome. 


Il consigliere sottolinea la sua irritazione per non aver visto accolti i suoi ben diciannove punti per rilanciare il partito, raccolti in una lettera di qualche tempo fa ed evidenzia, da una parte come preferisca operare questa pur difficile scelta in un momento non a ridosso della campagna elettorale (onde non destare sospetti di cambiamento di maglia per opportunità), e dall’altra come, a fronte di un risultato del 3,11% alle ultime europee su base provinciale, il suo Comune, Fontanelle, abbia aggregato il 6,02%,  a dimostrazione dell’impegno profuso, malgrado quella che lui stesso definisce “mutazione genetica” del partito in atto.


Allo stato attuale NCD può contare ancora in Provincia su un consigliere, il Senatore Franco Conte, invero assai raramente presente tanto alle sedute delle commissioni quanto in plenaria, causa l’impegnativo incarico a Palazzo Madama. Conte, contrariamente a Gabrielli, non lascerà il partito, sicché dovrà chiarirsi nell’immediato futuro se preferirà rassegnare le dimissioni dal Consiglio Provinciale per far subentrare un consigliere più presente che rilanci NCD sul territorio o resterà in carica assumendo d’ufficio il ruolo di capogruppo. È evidente quanto, fino ai prossimi incontri al S. Artemio, la situazione appaia quanto mai nebulosa. Di certo c’è solo il ritorno di Gabrielli al gruppo di origine, per l’occasione rifondato.


Il Nuovo Centrodestra in Provincia si colloca all’opposizione, dopo l’estromissione di fatto dalla giunta Muraro e il rimpasto di diversi mesi fa, in un’ottica anticipatrice della reazione dei vertici nazionali di Forza Italia e Lega Nord che, di recente, hanno posto il veto su tutte le alleanze con i neocentristi, scelta che si è tradotta nell’immediato nella corsa in solitaria degli stessi, scelta obbligata, in occasione delle regionali del 23 novembre in Emilia-Romagna e Calabria, due realtà in cui, stando così le cose, e i sondaggi lo confermano, il Partito Democratico dovrebbe doppiare la coalizione di centro-destra a trazione Lega nella prima e Forza Italia nella seconda regione. In diverse realtà nazionali, come auspicato dal coordinatore nazionale, Sen. Gaetano Quagliariello e da parte del gruppo dirigente, PD e NCD sono in procinto di stringere accordi per le elezioni regionali di primavera, scelta che, per ora, in Veneto non viene presa in considerazione ma che l’evoluzione del quadro politico nei prossimi mesi, complice l’approvazione della legge elettorale, non consente di escludere.


 


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Davide Bellacicco

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