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05 novembre 2024

Castelfranco

Il sindaco di Castelfranco Stefano Marcon si è dimesso: decade quindi anche da presidente della Provincia di Treviso

Lo ha reso noto con un post in cui “bacchetta” tutti in primis la Lega

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Stefano Marcon

CASTELFRANCO VENETO – Quasi come un coup de théâtre il sindaco di Castelfranco Veneto nonché presidente della provincia di Treviso, Stefano Marcon, ha rassegnato le dimissioni. Lo ha fatto con poche righe formali rendendo nota poi la sua decisione con un lungo post nei social. Le ragioni sembrano essere in prevalenza politiche. La delusione per come stanno andando le cose nel partito ma anche il comportamento di alcuni leghisti che riteneva migliori di quanto si sono poi rivelati.

In realtà nel post, pur se lungo, non entra nei dettagli, è più un lasciar intuire che un esplicito atto di accusa. Addirittura, non usa nemmeno la parola “dimissioni”: ci pensa poco dopo un gruppo Facebook a pubblicare la scarna lettera di abbandono del sindaco alla sua carica, protocollata in comune nella quale non compare alcuna motivazione ufficiale. A partire da ieri, sabato 24 giugno, Marcon ha 20 giorni di tempo per ripensarci e ritirare le sue dimissioni, se non lo farà il Consiglio comunale decadrà e verrà quindi nominato un Commissario prefettizio che amministrerà la città fino al momento delle elezioni. I cittadini saranno chiamati quindi al voto nel primo turno elettorale utile: ipoteticamente nella primavere 2024.

Ma ecco il lungo post di Marcon e di seguito la copia della lettera di dimissioni.

“A qualcuno hanno ucciso un sogno, a me l’hanno trasformato in un incubo. Premetto che ho aspettato il termine del congresso regionale della Lega per non influenzare un momento già difficile per scrivere quello che leggerete. Sono nato politicamente in Lega nel ‘99, tempi in cui vedevi a Pontida gente con le corna e qualcuno reclamava ancora il muro sul Po’. È un po’ mi sentivo a disagio, ma il sogno di vedere un Veneto autonomo, il sogno di vedere un Nord più valorizzato appassionava molti giovani. Nel 2005 mi trovo Consigliere Comunale, di opposizione, ma pur sempre Consigliere. Sembrava un sogno!! Nel 2010 vinciamo le elezioni e Luciano onora mister preferenza con la mia nomina a Vicesindaco. Anni duri ma grande palestra, che poi mi è tornata utile. Nel 2015 succede quello che non avrei mai immaginato: divento Sindaco!!! Un sogno! Si comincia a lavorare e cominciamo a portare risultati: piste ciclabili, parcheggi, rotatorie, sale frazionali etc etc….Cominciano anche i primi problemini. Ma comunque sempre un sogno diventato realtà. Nel 2016 altro traguardo politico: Presidente di Provincia!! Azzarola: tanta roba. E qui la palestra di cui vi facevo cenno prima si è rivelata fondamentale. Soldi niente ma avanti comunque con positività. E pian pianino qualcosina ha cominciato a muoversi. Anche per Castelfranco come rapporti con gli enti sovraordinati. E arrivano la palestra del Nightgale, il Maffioli all’ex ospedale, l’ampliamento del Liceo, rotatorie piste ciclabili e via via. Come Città arrivano altre positività: il restauro in corso delle Mura, sede del Conservatorio, Palazzo Soranzo Novello… Tante soddisfazioni!! Sogni!! Poi qualche “rognetta”: assessori che lavorano un paio d’ore alla settimana, senza scrupolo rispetto all’indennità che prendono. Consiglieri che creano il gruppo misto e condizionano l’attività amministrativa rimanendo Leghisti. Consiglieri entrati per surroga che vanno nel gruppo misto, i quali mi avevano pregato di entrare in lista, che adesso si sentono gli strateghi politici della città, e qui non posso lamentarmi più di tanto in quanto quando mi avevano avvisato della poca coerenza dimostrata fino ad allora, avevo garantito io! ( sic…che errore ho fatto). In Lega ne ho visti espulsi/sospesi per molto meno. Sport diffuso dileggiare membri di giunta tanto da farli dimettere. Molti leghisti oggi dicono che la Lega strizza l’occhio alle comunità lgbt per questioni meramente di consenso. Lega che, sarà pure per obbligo di legge, crea centri per il cambio di sesso. Ponte sullo stretto di Messina. Insomma, stesso disagio, forse un po’ di più, di quando vedevo i leghisti con le corna! Un incubo. E ancora niente autonomia! E sempre meno Nord! Un clima interno di sfiducia totale nei confronti di persone con le quali ho condiviso molto del mio percorso. Altro incubo!! Castelfranco Veneto non merita di essere vincolata da certi figuri che tengono sotto scacco l’amministrazione per questioni meramente personali! E neanche la Provincia di Treviso! Ho dato il massimo per portare a casa risultati che in città si attendevano da decenni e la provincia vede 100 mil di euro intercettati per le scuole. Grazie alla competenza e dedizione di molti collaboratori tecnici MOLTO professionali ai quali va la mia piena gratitudine, che talvolta hanno dovuto anche patire per le questioni di bassa lega di cui facevo cenno prima! Allora con tutto il peso della responsabilità che sento è meglio svegliarsi dall’incubo e tornare nel mondo reale. Almeno non avrò sulla coscienza l’essere stato complice di questo meccanismo per opportunità. Perché sento dire anche questo!!! Ringrazio tutti coloro che sono stato leali con me. Ringrazio anche coloro che non lo stati, ma solo per dovere. Avanti sempre. E adesso spengo il telefono”.


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