LA PROVINCIA DIFENDE IL SUO PTCP
L’assessore all’Urbanistica Conte ribadisce che la filosofia del piano è proprio la tutela dell’attività agricola
| Laura Tuveri |
TREVISO – Le tre principali associazioni di categoria Cia, Confagricoltura e Coldiretti hanno attaccato il Ptcp in quanto può bloccare l’attività agricola.
L’assessore provinciale all’urbanistica Franco Conte, basito per il ricorso al Tar fatto dalle associazioni pone loro questa domanda: “Come può uccidere l’agricoltura del territorio uno strumento nato proprio per proteggere le nostre aree verdi e, quindi, sviluppato anche di concerto con i rappresentanti dell’agricoltura?”.
E prosegue dicendo che “il Ptcp, Piano territoriale di coordinamento provinciale, è stato realizzato per tutelare la nostra provincia già saccheggiata da edificazioni fatte da imprenditori non del mondo agricolo”. L’assessore Conte vuol far capire a coloro che sono allarmati che proprio nel Ptcp vengono indicati quei 20milioni di mq destinati ad attività produttive ma tuttora non edificati, come aree disponibili anche per il mondo agricolo. “Mi sembrava che questo fosse stato recepito nelle numerose riunioni che abbiamo fatto prima dell’approvazione del Piano stesso.
E poi il piano è stato adottato all’unanimità da due anni e non mi risulta che il divieto di “serre fisse” nella “rete natura” abbia prodotto al momento problemi socio economici”. Conte interviene anche sui dubbi degli agricoltori rispetto ai ‘corridoi ecologici’ chiarendo che “Quelli da noi individuati sono presenti anche nel Piano Territoriale Regionale.
Il ricorso è quindi anche contro la Regione? E comunque questi corridoi non sono rigidi: possono essere spostati in base a precise e giustificate esigenze anche di un imprenditore. Ad ogni modo – termina l’assessore –chi si lamenta vada dire ai cittadini di Borso del Grappa che questi corridoi ‘non hanno da esserci’: è proprio grazie a questa fascia verde tutelata che siamo riusciti a impedire la realizzazione di un impianto a biomasse richiesto da un imprenditore non del mondo agricolo”.