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17 settembre 2024

Treviso

Quasi 60mila presenze e oltre 300 artisti in 16 serate: successo per Suoni di Marca

Una media di 4.500 persone a sera sulle Mura di Treviso: "Una città nella città” dove incontrarsi al ritmo di una proposta musicale sempre diversa"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Suoni di Marca

TREVISO - Dopo 16 giorni consecutivi di concerti e oltre 300 artisti sulle Mura di Treviso, ieri sera si è chiusa la 33esima edizione di Suoni di Marca. Un giorno in più del previsto per recuperare i concerti dei Jalisse e Paolo Belli, annullati a causa del maltempo. Oltre 58mila persone in due settimane hanno preso parte alla manifestazione più longeva dell’estate con l’ormai classico ingresso simbolico di 1 euro e tre concerti a pagamento andati sold out. Sono state registrate in media 4.500 persone a sera in tutta l’area di circa 12.000 mq. Un forte segno di ripartenza dopo la pandemia che vede un pubblico sempre più partecipe in un contesto unico, una “città nella città” dove incontrarsi in una cornice storica al ritmo di una proposta musicale sempre diversa e di qualità all’interno di un universo sostenibile.

La musica si è riconfermata cuore pulsante di Suoni di Marca con l’esibizione di oltre trecento artisti tra i palchi San Marco, Caccianiga e Santi Quaranta. Dal pop al rock, dal cantautorato alla musica elettronica, passando per la trap, il folk, il tango, lo swing e tanto altro, un cartellone di qualità che ha saputo proporre e affiancare con ordine e coerenza nomi del momento (Alfa, Francesca Michielin), revival storici (i Rockets, Le Orme, Tony Hadley) e il meglio della scena alternative (Calibro 35, Skiantos, 24 Grana, Nobraino) sempre con una risposta positiva da parte del pubblico di tutte le età.

“Dopo un anno di lavoro progettuale a cui è seguito un mese di impegno fisico in vista dell’inaugurazione, la soddisfazione al termine di queste due settimane vale tutto l’impegno”, commenta Paolo Gatto, direttore artistico della kermesse. La novità di quest’anno di voler tenere tre serate a biglietto nasce dall’idea di voler crescere e valorizzare ulteriormente la proposta artistica già solida di un festival ambizioso che non ha mai celato la propria voglia di rinnovarsi. Il pubblico ha accolto positivamente la novità e non a caso questi tre concerti, di Alfa, Tony Hadley e Francesca Michielin, sono andati sold out. Grandi nomi ma anche interesse sempre presente per la scena locale, in un dialogo continuo col territorio. In tal senso è da citare l’attività dei palchi Caccianiga e Santi Quaranta, stage dedicati agli artisti emergenti della regione ma gli episodi si estendono anche al Palco San Marco. “La musica di qualità è stata parte integrante della vita sociale trevigiana e ha saputo unire ancora una volta generazioni differenti – continua Paolo Gatto –. Sono molto soddisfatto di come il pubblico ha accolto le nostre scelte artistiche e dell’affluenza costante nonostante le forti avversità metereologiche che si sono abbattute su tutta la zona proprio durante la prima settimana del festival. Sono grato della professionalità dei tecnici e degli operai, grazie al loro lavoro non c’è stato alcun danno alle strutture e la situazione è sempre stata gestita in sicurezza senza alcun rischio. Nonostante la pioggia, nessun concerto è andato perso e solo tre esibizioni sono state rimandate e recuperate”.

Tanti ricordi e tanta musica, ma non solo. Suoni di Marca Festival è anche buon cibo, relax e artigianato di qualità. Per tutte le sere, dalle 18, il Percorso del Gusto ha offerto una grande varietà di specialità culinarie, dalla ristorazione locale ai gusti da tutto il mondo, dal finger e street food ai locali storici del trevigiano. Piatti per tutti i palati, tradizione mediterranea, asiatica e sudamericana, street food, cicchetti, hamburgeria, fritti, dolci e birre. A colorare ulteriormente le vie delle Mura è l’iconica Mostra-Mercato tra tessuti, gioielli, articoli di artigianato e abbigliamento vintage.

“Suoni di Marca si può riassumere nella continua ricerca di equilibrio tra generi musicali differenti senza alcuna preclusione intellettuale e rispettando la straordinaria cornice in cui si svolge – afferma sempre Paolo Gatto – Perché un grande evento di rilevanza nazionale come questo, le scelte artistiche, anche rilevanti come le sue, non bastano”. Suoni di Marca infatti è anche più di duecento volontari impegnati nella raccolta differenziata evitando l’abbandono indistinto dei rifiuti nelle aree limitrofe all’evento e l’utilizzo di piastre a induzione anziché a gas per un festival sempre più ecosostenibile.

 

Foto in alto di Raffaella Vismara

 


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