"Quando sono entrata al Duca degli Abruzzi e la polizia mi ha scortata a casa"
Carmen Consoli e i ricordi nella sua seconda città: Treviso
| Barbara Carrer |
TREVISO - Pochi sanno che la madre di Carmen Consoli, che martedì sera ha riscosso uno straordinario successo di pubblico con un grande live presso la manifestazione "Suoni di Marca", è trevigiana (di cognome fa Toffolo) e che a seguire l'artista nel live sulle mura c'erano i suoi parenti e il particolar modo la simpatica zia Loredana, donna molto brillante e vitale.
Una serata speciale, dunque, per la cantautrice catanese che a inizio 2015 ci ha regalato un nuovo album "L’abitudine di tornare"seguito da una tournée internazionale. Ed è proprio un grande ritorno quello di Carmen Consoli, la "cantantessa" che con le sue melodie struggenti, i testi profondi e uno stile vocale particolarissimo che rende uniche le sue interpretazioni, si è imposta come una delle icone del cantautorato italiano.
Che ricordi la legano a Treviso?
"Questa è la mia seconda città e la amo molto. I miei nonni abitavano qui vicino, in Viale Luzzati, e queste mura sono presenti in molti ricordi della mia infanzia come quando io e mio cugino siamo entrati nell'edificio chiuso del liceo Duca degli Abruzzi e le forze dell'ordine ci hanno scortati a casa. Quanta paura per una bambina di sette anni!".
Ama tornarci ogni tanto?
"Spesso sono ospite di mia zia Loredana, una donna molto mondana e piena di vita, che mi fa da Cicerone per la città".
Ci sono delle zone che predilige?
"Mi piacciono molto la Pescheria, che vedo molto simile a Venezia, e il centro storico".
Ama la cucina veneta?
"Certo, apprezzo in particolare le "sarde in saòr" per il loro sapore agrodolce".
Il suo live è stato una miscela sapientemente dosata di rock, cantautorato e musica popolare, un'esibizione di forte impatto ed energia...
"La mia band, quasi interamente femminile, è un valido supporto. Quanto al recupero della musica popolare è un progetto al quale mi sto dedicando ultimamente con grandi soddisfazioni"