Raffaele Baratto, l'azzurro che sfiderà il PD a Treviso
Presentato ieri il candidato del centro-destra in corsa contro Silvano Piazza nell'uninominale
TREVISO- Ieri, in un partecipato incontro al centro congressi di Ca’ del Galletto, gli azzurri hanno presentato il candidato forzista trevigiano nel collegio uninominale, Raffaele Baratto. Nella relazione introduttiva, affidata al segretario provinciale Chies, il sindaco di Conegliano ha anche omaggiato Davide Acampora, il consigliere trevigiano prima civico e poi in quota Fratelli d’Italia che ha recentemente preso le distanze dal partito «collaborando attualmente per il sostegno alla coalizione di centro-destra» in vista di un, al momento, molto probabile approdo forzista. Nel complesso, in controtendenza rispetto alla campagna elettorale nazionale, gli interventi degli stessi Chies e Baratto, di Dario Bond, De checchi e del vicepresidente della Provincia, Fava, hanno individuato come principale competitor il centro-sinistra, in un contesto di rivalità maggiormente sentita a livello territoriale rispetto al M5S.
Classe 1963, Presidente dell’A.T.S., attualmente Baratto è consigliere capogruppo a Pederobba, dopo due mandati da primo cittadino. Risponde così a margine della presentazione:
Ferma restando l'imprevedibilità dell'esito di queste elezioni con questa legge elettorale, le ultime proiezioni suggeriscono che il centro-destra possa avere i numeri al Senato ma mancare la maggioranza alla Camera di circa 26 seggi. Se il 5 marzo avrete “non vinto” sarebbe personalmente disponibile ad aprire ad un governo di larghe intese con il PD ed eventuali gruppi centristi?
«Rispetto chi si occupa di sondaggi e di proiezioni, ma per ogni considerazione aspetterei il 5 marzo, perché ci si candida per vincere».
Siete nel PPE, Tajani, di Forza Italia, presiede il Parlamento Europeo, Berlusconi loda Draghi e ha confermato la bontà del Jobs Act, di parte della Legge Fornero e parla di condoni. Salvini e la Lega Nord sono agli antipodi di questa visione. Ipotizziamo pure che il centro-destra ottenga la maggioranza in ambo le camere: su quali fondamenta comuni si può pensare di governare?
«Bisogna sburocratizzare. Berlusconi non si riferiva agli abusi edilizi ma ad interventi fiscali. Sulle altre differenze prevarrà il buon senso del centro-destra di portare a casa provvedimenti utili ai cittadini e alle imprese; inoltre occorrerà impegnarsi insieme sul tema del lavoro: ciò che crea reddito è il lavoro e se noi non diamo lavoro alle famiglie, alla nostra gente, ai nostri giovani investendo in tecnologia e in ricerca non andiamo da nessuna parte».
Buona parte della partita si sta giocando sul richiamo a fare proposte concrete ma, di fatto, tutti gli schieramenti appaiono troppo fumosi e generici, con l’aggravante di mancare anche di una visione di lungo respiro. Avanzi una proposta che, qualora eletto, farà sua nei primi 100 giorni di mandato parlamentare.
«Cercare di dare qualcosa a quei poveri risparmiatori che hanno messo i guadagni di una vita nei nostri istituti di credito e ne sono stati derubati. Se fossero stati investitori avrebbero investito in borsa, non in una popolare. Questo governo ha messo a disposizione appena 50 milioni per chi ha perso tutto: io sono stato sindaco di Pederobba, un piccolo comune che da solo ha perso quella stessa cifra. Alla mia gente è stata tolta la sicurezza e la dignità di una serena vecchiaia. Hanno rubato ed è giusto che lo stato intervenga seriamente. Cosa sarebbe cambiato in termini di debito pubblico, già altissimo, aggiungendo 5 miliardi di euro e rimborsando tutti i risparmiatori? Ribadisco anche l’impegno a chiedere la riduzione della pressione fiscale: fra qualche tempo non saremo neanche più in grado di pagare le pensioni, perché se non c’è reddito, nel lungo termine non c’è beneficio per nessuno».
Cosa pensa della flat tax, la riforma fiscale proposta dal centro-destra giudicata insostenibile e socialmente ingiusta dal centro-sinistra?
«La pressione fiscale italiana non ha eguali. Un imprenditore, che pagherebbe in tasse il 70%, investirebbe in Italia? Basterebbe raggiungere la Slovenia o l'Austria per restare in Europa ma avere una tassazione più favorevole. Viviamo nel Paese più bello del mondo: non occorrono grandi cose, solo aiutare famiglie e imprese».
Nell’incontro di lancio della campagna, anche il candidato vicesindaco Andrea De Checchi ha difeso la scelta programmatica di introdurre la flat tax: «Siamo stati governati per anni da qualcuno molto più attento a non far guadagnare di più qualche calciatore e qualche decina di persone, senza pensare minimamente a quali fossero le conseguenze di certe politiche fiscali per milioni di italiani».
Nel pomeriggio, conclusa la presentazione dei candidati, il movimento giovanile di Forza Italia ha apposto una corona d’alloro presso la targa commemorativa della Chiesa Votiva che commemora le vittime delle foibe, osservando un momento di raccoglimento. Sono intervenuti Raffaele Freda, coordinatore provinciale dello stesso movimento, il quale ha voluto ringraziare della presenza la sig.ra De Vivo – esule istriana – ed ha rimarcato come «i martiri che oggi ricordiamo persero la vita per il solo fatto che riconoscevano l’Italia quale proprio padre e dunque la propria Patria» e Andrea De Checchi, Consigliere Comunale di Treviso, che ha proseguito dicendo: «Oggi siamo qui per evitare che le vittime di quell’orrendo eccidio siano uccise anche nella memoria». Si sono unite alla commemorazione anche lo stesso Raffaele Baratto, il candidato Sindaco e consigliere comunale Mario Conte, l’assessore a Montebelluna Claudio Borgia e i consiglieri Fabio Maggio, Daniel Venturin, Claudio Bergamin e Davide Acampora.