Rocchetta in carcere "di buon umore"
Bottacin: "Sono andato a trovarlo, gli veniva da ridere"
COLLE UMBERTO - "L'ho trovato di buon umore, rideva, scherzava, ha letto tutte le pagine dell'ordinanza e ha detto che magari può aver commesso delle ingenuità e che gli inquirenti hanno frainteso qualcosa, ma per il resto gli veniva da ridere". Lo dice Diego Bottacin, consigliere regionale del Veneto, che ha incontrato in carcere l'ex sottosegretario e senatore Franco Rocchetta, arrestato nell'operazione della procura di Brescia contro gli indipendentisti.
"E' riuscito - dice Bottacin a 'La Zanzara', che ha diffuso una nota - a portare in cella un libro, ma ha chiesto un dizionario ungherese perché uno dei suoi compagni di cella viene dall'Ungheria e vuole parlarci bene". "Un po' di slavo e arabo lo conosco - riferisce Bottacin delle parole di Rocchetta - quindi riesco a parlare coi miei compagni di cella".
"Ha detto - riferisce Bottacin - di aver parlato con i carabinieri durante l'ultimo comizio e ha detto ai militari che lui lavora per una transizione pacifica verso l'indipendenza". "Non mi è sembrato molto preoccupato nel merito - aggiunge il consigliere regionale - e quando gli ho raccontato della solidarietà di molti leghisti ha voluto precisare di essere stato lui a lasciare la Lega e di non essere mai stato cacciato".