Rubano regali alla festa e fuggono sparando
Tre arrestati e uno denunciato, fermati alla stazione Treviso
TREVISO - Tre giovani di età compresa fra i 18 ed i 19 anni sono stati arrestati, e un quarto è denunciato, per furto e ricettazione, dopo essere stati colti dai carabinieri, nel corso di un controllo nei pressi della stazione ferroviaria di Treviso, in possesso di oggetti di valore sottratti poco prima in una casa privata di Carbonera in cui era in corso una festa di compleanno di due loro coetanei. L'evento risale alla notte fra sabato e domenica.
I quattro si trovavano attorno a uno scooter nel cui sottosella sono stati trovati, oltre a pistole giocattolo ed una scacciacani, una macchina fotografica digitale e un giubbino. Alcuni indossavano anche maglioni ed oggetti preziosi, tutti regali che gli ospiti della festa avevano portato agli organizzatori.
Secondo la ricostruzione dei fatti i ragazzi, dopo essersi "imbucati" nel ricevimento ed essersi impossessati dei doni, si sarebbero allontanati salendo in tre a bordo dello stesso scooter e sparando in aria colpi di scacciacani allo scopo di intimidire i presenti. Il mezzo è anche risultato oggetto di furto, e appartenente al padre di uno dei componenti il quartetto, che ne aveva denunciato la sottrazione alcuni mesi fa.
LE INDAGINI
I Carabinieri della Compagnia di Treviso hanno proceduto all’arresto di D.I., 18enne di origini ivoriane dimorante nel trevigiano; S.H., 18enne, e R.E.M., 19enne di origini marocchine entrambi dimoranti nel padovano (tutti e tre cittadini italiani), mentre è stato denunciato a piede libero un quarto giovanissimo trovato in compagnia dei primi tre, un 18enne di origini marocchine dimorante a Treviso, poiché resisi responsabili, a vario titolo e in concorso fra loro, dei reati di furto aggravato e ricettazione.
Nella nottata fra sabato e domenica, verso le 3:15, in Piazzale Duca d’Aosta di Treviso, il gruppetto di ragazzi veniva sottoposto a controllo da una pattuglia del Radiomobile impegnata in specifica attività di prevenzione dei reati, con i colleghi della Stazione Capoluogo, nella zona della locale Stazione Ferroviaria. Nella circostanza, gli indagati venivano trovati nei pressi di uno scooter, risultato di proprietà del padre di uno dei giovani che ne aveva denunciato il furto alla fine dello scorso mese di luglio: proprio il figlio, in un maldestro tentativo di allontanare da sé le responsabilità, all’arrivo dei Carabinieri, aveva tentato di disfarsi delle chiavi del ciclomotore gettandole nell’adiacente canale. Sotto la sella del ciclomotore in questione, i militari dell’Arma scoprivano esservi celate due pistole giocattolo in plastica con tappo rosso e una pistola scacciacani marca Bruni con relativo munizionamento a salve.
Non solo, il vano custodiva anche una macchina fotografica digitale, e i giovani erano altresì in possesso (alcuni indossati e altro contenuto in alcuni marsupi) di capi di abbigliamento “griffati”, di una collana e di un braccialetto in argento, per un valore complessivo di un migliaio di Euro circa, nonché di un piccolo quantitativo di hashish. Dopo aver messo alle strette i fermati, i Carabinieri operanti riuscivano a ricostruire le malefatte di cui si erano resi responsabili nella serata appena trascorsa: i giovani si erano infatti “imbucati” in una festa di compleanno di un ragazzo ed una ragazza loro coetanei presso un’abitazione privata di Carbonera, comune nell’immediata cintura del Capoluogo della Marca, ove non avevano esitato nel sottrarre, indisturbati, alcuni regali di compleanno riposti in un locale dell’abitazione. Di fronte alle rimostranze sempre più accese di festeggiati e invitati, il gruppetto si era infine allontanato (almeno in tre, secondo le prime testimonianze, si trovavano in sella a bordo proprio dello scooter rubato), non prima di “firmare” la scorribanda serale esplodendo in aria un colpo di pistola a salve.
La refurtiva veniva quindi riconosciuta dai legittimi proprietari e per tre dei quattro rei scattava l’arresto seguìto - dopo lo svolgimento delle formalità di rito e sentito il P.M. di turno della Procura della Repubblica trevigiana non sussistendo ulteriori esigenze cautelari (due dei quattro fermati risultano annoverare piccoli precedenti) - dalla loro remissione in libertà in attesa del prosieguo della vicenda penale.