Scoperto traffico di droga: un fermo anche a Castelfranco
Tra le accuse anche sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato dal metodo mafioso e tortura
| Matteo Ceron |
CASTELFRANCO - Sequestro di persona a scopo di estorsione, aggravato dal metodo mafioso, e tortura, sono due delle accuse mosse dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza ad alcune delle 16 persone fermate oggi dai Carabinieri nell'ambito di un'inchiesta su un traffico di droga.
I 16 fermi (13 uomini e tre donne) sono stati eseguiti a Castelfranco Veneto, San Giorgio di Mantova (Mantova), Campegine (Reggio Emilia), Corsico (Milano), Stigliano, Aliano, Ferrandina e Accettura (Matera), Sant'Arcangelo e Corleto Perticara (Potenza).
I Carabinieri hanno individuato un gruppo criminale attivo, definito "violento" dalla Dda potentina, in possesso di armi e sostenuto da una "rete di fiancheggiatori", in grado di controllare piazze di spaccio in diversi comuni del Potentino e del Materano. In queste "piazze" il gruppo imponeva il suo "monopolio" nel settore dello spaccio ricorrendo - secondo l'accusa - al "metodo mafioso, anche contrapponendosi con l'uso della forza militare ad eventuali ingerenze di terzi gruppi criminali". Proprio per ottenere il pagamento di una partita di droga, il gruppo avrebbe commesso i reati di sequestro di persona a scopo di estorsione e tortura.
Le altre accuse, a vario titolo, sono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi e riciclaggio.