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18 novembre 2024

Treviso

Scopri perché a Treviso il 1° agosto si beve vino appena svegli: una tradizione secolare

Una leggenda reale e un rito popolare che resiste al tempo

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Vino il primo di agosto

TREVISO - Nel cuore del Veneto, il primo giorno di agosto si rinnova un'usanza singolare che affonda le radici in una leggenda secolare. Ogni anno, al risveglio, molti trevigiani si concedono un bicchiere di vino bianco (la modella in foto ha sbagliato vino), perpetuando una tradizione che mescola storia, folklore e un pizzico di superstizione.

 

La storia narra di un evento straordinario che coinvolse nientemeno che la regina d'Ungheria. Durante un viaggio da Venezia a Padova, la sovrana si trovò a attraversare le campagne alle porte di Treviso, all'epoca caratterizzate da paludi e terre non bonificate. Fu qui che la regina contrasse una grave febbre malarica, malattia temibile e diffusa in quelle zone paludose.

 

Nonostante le cure prestate dalle monache di un convento locale, le condizioni della regina peggioravano di giorno in giorno. La febbre saliva inesorabilmente, facendo temere per la vita dell'illustre paziente. Quando ormai ogni speranza sembrava perduta, accadde qualcosa di inaspettato.

 

La mattina del 1° agosto, in una data non precisata dalla leggenda, la badessa del convento decise di tentare il tutto per tutto. In un gesto disperato, scese nella cantina del convento e spillò una caraffa di mosto di vino bianco fermentato, ottenuto dall'uva Sant'Anna. Questo vino venne fatto bere alla regina, ormai in fin di vita, fino all'ultima goccia.

 

Che sia stato per le proprietà del vino o per un capriccio del destino, la febbre miracolosamente sparì. La regina si riprese, dando origine a quella che sarebbe diventata una tradizione radicata nel territorio trevigiano e veneto.

 

Da allora, ogni primo giorno di agosto, molti abitanti della zona si concedono un calice di vino bianco al risveglio. Questo gesto, che potrebbe sembrare bizzarro ai più, viene considerato un rito propiziatorio per scacciare febbri e malanni, in memoria di quell'antico "miracolo".

 

Nonostante i secoli trascorsi, questa usanza continua a resistere, tramandata di generazione in generazione. Rappresenta non solo un curioso aneddoto storico, ma anche un esempio di come le tradizioni popolari possano sopravvivere nel tempo, mescolando elementi di storia, cultura locale e credenze popolari.

 

Quindi, se il primo di agosto vi trovate in Veneto e vedete qualcuno sorseggiare un bicchiere di bianco di buon mattino, sappiate che non si tratta di un gesto di sregolatezza, ma di un'antica tradizione che affonda le sue radici in una leggenda reale, testimonianza del ricco patrimonio culturale della regione. Non esagerate però. Forse basta un piccolo sorso per rispettare la tradizione.


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Carlo De Bastiani

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