CASTELFRANCO – Chi a settembre frequenterà la prima superiore rischia di dover rimanere a scuola fino alle 14. Succederà con tutta probabilità all’Itcg “Martini”, anche se gli studenti non ci stanno.

L’orario prolungato rappresentata uno degli effetti della rivoluzione scolastica targata Mariastella Gelmini. Dalla prima alla quarta saranno in vigore le ore da 60 minuti, ma con una riduzione settimanale che farà passare da 36 a 32 ore complessive.

Non varrà, secondo quanto preso in esame dal Consiglio d’istituto del “Martini”, per le quinte, le quali faranno ore da 60 minuti, ma continueranno ad essere sempre 36 ore. E per questo potrebbero dover rimanere fino alle 14 a scuola: non si vuol creare confusione con i suoni delle campanelle mantenendo le ore da 50 minuti.

Una possibilità non ancora certa, ma molto probabile. Gli studenti non l’hanno presa bene e sono preoccupatissimi. MC

Di seguito una nota del rappresentante di istituto Giovanni Cattapan (in foto).

L’anno scolastico 2010/2011 sarà un anno terribile per le classi quinte del territorio della Castellana in seguito alla riforma del Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.

 Da rappresentante d’istituto dell’itcg Martini non posso accogliere benevolmente questa riforma scolastica in quanto gli studenti delle classi quinte saranno costretti a fermarsi a scuola fino alle 2 passa del pomeriggio. Tuttavia questa possibilità di orario è già stata presa in seria considerazione dal consiglio d’istituto del Martini riunitosi il 29 giugno e con molta probabilità sarà anche quella definitiva. Una riforma che non crea disagi solo ai prof, ma soprattutto agli studenti i quali mi chiedono, in massa, come si presenterà la situazione a settembre.

I loro dubbi sono relativi ai mezzi di trasporto. Basti pensare agli studenti che vivono a Loria, Caselle d’Asolo, Trebaselghe: se i bus non hanno orari coincidenti con l’uscita degli studenti da scuola alcuni andranno a casa alle 5 del pomeriggio. E come faranno a studiare? Vedo in forte disagio pure il corpo insegnante.

 In questi giorni sono in contatto con il presidente della consulta studentesca provinciale e stiamo valutando la possibilità di fare un appello al Ministro per venire incontro alle classi quinte che poi dovranno prepararsi agli esami di Stato.

Per questo ho intenzione di sedere attorno ad un tavolo assieme a tutti i rappresentanti d’istituto delle scuole superiori castellane e analizzare bene la situazione avendo, in questo modo, una visione più nitida della situazione e presentare le nostre richieste alla Gelmini.