SCUOLE A PEZZI E STUDENTI IN TENDA
Studenti accampati nel centro di Treviso per denunciare il degrado delle strutture scolastiche
| Mauro Favaro |
TREVISO – "Il liceo "Giorgione" di Castelfranco sta cadendo a pezzi e nella succursale del "Duca degli Abruzzi" ci sono studenti che seguono le lezioni con il giubbotto perché il riscaldamento non funziona. Non si può andare avanti così: dobbiamo aspettare che ci sia un crollo o un ferito, per non pensare al peggio?”. Stanchi di attendere risposte che non arrivano, ieri sera i ragazzi della Rete degli studenti hanno “occupato” piazza Indipendenza per far sentire la propria voce sui problemi dell’edilizia scolastica che non affliggono solamente il meridione ma che, a quanto sembra sempre più spesso, minacciano pure la Marca.
L’iniziativa, “Siamo stanchi di attendere, salviamo le nostre teste”, si è svolta contemporaneamente in 45 città italiane. Complessivamente sono stati una cinquantina i ragazzi, provenienti da tutto il trevigiano, che si sono accampati sotto palazzo dei Trecento montando delle tende al centro della piazza. Tra loro c’era anche una delegazione di studenti che frequentano proprio il liceo Giorgione di Castelfranco. “Abbiamo portato le tende per dimostrare che ormai siamo più sicuri all’aperto, in una tenda, che non dentro le nostre aule – spiega la coordinatrice della Reds, Silvia Trevisani – in generale, anche in questa provincia, non c’è un minimo di attenzione sul fronte della sicurezza nelle scuole: viviamo in un paese dove i crolli sono frequenti e spesso non si insegna ai ragazzi nemmeno come comportarsi in caso di emergenza”.
Un messaggio indirizzato a Roma, senza dubbio, ma anche agli amministratori locali. A cominciare da quelli del Sant’Artemio, che hanno il compito di gestire le scuole superiori del trevigiano. Poco dopo mezzanotte gli studenti hanno smontata l'accampamento. L’obiettivo non era quello di occupare la piazza, in senso stretto, ma quello di segnalare una situazione non più sostenibile. L’occupazione, quella ad oltranza, dovrebbe arrivare domani sera, quando gli “Indignados” monteranno le loro di tende sotto palazzo dei Trecento per contestare la gestione della crisi economica e i diktat della Bce. Sempre tende, ma altro discorso.