Sgarbi oggi in visita a Castelfranco per le statue del Marinali
A portarlo in città il libro di Giancarlo Saran, sullo scultore che ha creato le opere del Parco di Villa Bolasco
CASTEFRANCO - Oggi intorno alle 17.30 è giunto a Castelfranco, per una visita privata, Vittorio Sgarbi che accompagnato dall’ex assessore alla cultura Giancarlo Saran ha visitato le statue dello scultore Orazio Marinali presenti nel parco di Villa Bolasco. Un cicerone tutt’altro che casuale dato che l’ex amministratore pubblico ha scritto un libro sulla statuaria del Marinali, di cui tra l’altro di recente è stata pubblicata già a seconda edizione.
Sgarbi ha spiegato che circa 9 anni fa era stato a Castelfranco, sempre accompagnato da Saran, per ammirare le opere dello scultore vicentino, visita di cui ricordava “una situazione abbastanza degradata” ma anche l’ottimismo dell’ex assessore, di un possibile restauro di questo patrimonio artistico.
“Quando ho visto il libro di Saran ho chiamato subito perché ero compiaciuto che gli interventi necessari fossero stati compiuti - ha quindi affermato Sgarbi, precisando che – ho sempre ritenuto che Marinali fosse uno scultore degno di ogni interesse e stavo pensando, dopo aver visto anche la mostra a lui dedicata a Bassano, ad una mostra del Barocco Veneto di scultura. Un percorso che s’indirizzi alla ricerca dell’attività di Marinali attraverso questo che evidentemente è il suo nucleo più significativo (riferito al Parco di Villa Bolasco) e andando di villa in villa… Un percorso che potrebbe coronare in una via dedicato a lui, circostante a Castelfranco”.
Sgarbi ha quindi sottolineato l’intento di Marinali di scolpire in stretto rapporto con la natura e i giardini, progettando le sue opera a partire del contesto a cui erano destinate. L'ex viceministro alla cultura ha quindi concluso ipotizzando “un’abbinata Marinali-Canova” (viste le prossime celebrazioni, dedicate allo scultore di Possagno), per una promozione artistica ampia e più completa del territorio che colleghi Castelfranco a Possagno ma anche ad Asolo.
FOTO gentilmente concesseci da Carlo Dorella, che ringraziamo
Descrizione del libro
(nota dell'Editore)
Nel 2020 ricorre il trecentesimo della scomparsa di Orazio Marinali, uno dei grandi maestri della statuaria di epoca tardo barocca. Nativo di Bassano, ha sviluppato la sua bottega a Vicenza, dopo alcuni anni di formazione a Venezia. Un'attività di famiglia durata complessivamente ottant'anni, che ha lasciato un segno importante non solo nella statuaria da giardino, quella che lo ha fatto conoscere più di ogni altra, ma anche in quella religiosa (su tutte la basilica di Monte Berico) e da interni. L'autore di questo volume, dal taglio per certi versi inedito nella non vasta editoria che riguarda l'opera di questo grande maestro, ha voluto raccontare un Marinali suggeritore di altre storie. Ovvero quel mondo dietro le quinte, legato alla mitologia classica (greca e romana), per cui i nomi di molte sculture, altrimenti emerite carneadi nella cultura della modernità, assumono un valore senza tempo, legato all'uomo, alle sue virtù, come alle sue debolezze.