Il sindaco di San Zenone diffida Zaia perchè rispetti gli accordi
Dieci anni fa l'intesa per la riqualificazione del centro urbano e della viabilità di San Zenone ma nulla è stato fatto
SAN ZENONE DEGLI EZZELINI - Una diffida perché le promesse vengano rispettate: è questo, in sintesi, il contenuto della lettera trasmessa in questi giorni attraverso lo studio legale associato Foscolo Zoccarato dal sindaco di San Zenone degli Ezzelini al presidente della Regione, Luca Zaia. Una lettera accorata, che ripercorre la storia e le tappe più importanti dell’iter fin qui percorso riguardo l’accordo di programma per l’esecuzione dei lavori della Superstrada Pedemontana Veneta nel Comune di San Zenone degli Ezzelini.
Una storia che inizia dieci anni fa, nell’agosto del 2012 quando il Comune di San Zenone degli Ezzelini e Veneto Strade, assieme alla Regione del Veneto, Provincia di Treviso e dall’allora Struttura Commissariale per la realizzazione della SPV sottoscrivono un accordo di programma per la realizzazione della SPV, per la realizzazione di interventi di ottimizzazione, mitigazione e compensazione socio-ambientale ritenuti necessari per il migliore inserimento della SPV a San Zenone degli Ezzelini e per limitare l’impatto territoriale, acustico e visivo dell’opera sul territorio attraversato anche ai fini della riqualificazione del centro abitato del capoluogo.
L’accordo di programma viene poi ratificato dalla Giunta Zaia nel settembre 2012 ed il Comune di San Zenone degli Ezzelini ritirava il contenzioso avviato avanti al TAR considerati gli imminenti interventi integrativi e compensativi che dovevano partire a beneficio della cittadinanza. Ne segue un primo progetto formulato da Veneto Strade che prevede tra i vari interventi una doppia rotatoria. Il progetto però non vede mai la luce perché la Regione lamenta la mancanza di fondi. Perciò, anche su impulso del Comune, il primo progetto viene parzialmente rivisto da Veneto Strade con una importante riduzione di costi inizialmente pattuiti e suddiviso in stralci prevedendo una sola rotatoria a fagiolo. Questo progetto - condiviso con la popolazione - viene quindi approvato all’unanimità in Consiglio comunale nell’ottobre 2020.
Commenta il sindaco Fabio Marin: “San Zenone, ed in particolare la frazione di Ca’ Rainati, da troppo tempo sta patendo i ritardi ed i continui differimenti da parte degli enti superiori. Promesse disattese, errori tecnici nelle opere pubbliche, disattenzioni ed imprecisioni stanno martoriando il paese e la pazienza della nostra comunità che in questi ha subito disagi e tutt’oggi ne sta subendo, come ad esempio con l’ultimo errore commesso nel cantiere di via Boschier gestito dalla S.I.S. che sta posticipando la chiusura di lavori di diversi mesi con disagi per i residenti e chi percorre la strada. A questo di aggiunge la situazione di impasse riguardante l’accordo di programma. Situazione che risulta a dir poco imbarazzante. Trattandosi di opere di mitigazione e compensative improcrastinabili previste dall’accordo di programma del 2 agosto 2012, il Comune ha più volte invitato la Regione del Veneto ad assumere le necessarie iniziative per inserire le opere concordate nei propri atti programmatori, anche al fine di reperire le necessarie risorse finanziarie.
Nel marzo dello scorso anno abbiamo anche inviato una formale istanza di convocazione di una Conferenza di servizi con tutte le pubbliche amministrazioni interessate, così da inserire l’opera nei rispettivi atti di programmazione e definire i tempi di realizzazione. Riteniamo infatti che in conseguenza degli impegni assunti dagli Enti e dalla società che hanno sottoscritto l’accordo di programma, cui deve essere data attuazione, è necessaria una valutazione concordata - che non può che essere svolta attraverso la convocazione di una apposita Conferenza di servizi - tra tutti i soggetti interessati per realizzare le opere nei tempi più celeri possibili”.
Ad oggi, nonostante questa istanza, la trasmissione della delibera che approvava il progetto del 2020 e continue e ripetute richieste formali e non, nessuna concreta iniziativa è stata assunta dalla Regione del Veneto: Ente che deve necessariamente considerarsi responsabile principale dell’attuazione dell’accordo di programma sopra richiamato, e che quindi ha la responsabilità di avviare i procedimenti amministrativi necessari alla realizzazione delle opere concordate.
Prosegue il sindaco, Fabio Marin: “Non essendo più possibile attendere oltre, considerato anche il lungo tempo trascorso dalla formalizzazione dell’accordo e le legittime aspettative della popolazione residente in Comune di San Zenone degli Ezzelini che già subisce il pregiudizio della presenza sul proprio territorio della SPV e che si attende la leale attuazione degli impegni assunti dagli Enti sottoscrittori dell’accordo di programma, procediamo ora con una diffida formale rivolta alla Regione del Veneto, affinché convochi un’apposita Conferenza di servizi tra tutte le pubbliche amministrazioni interessate così da realizzare, finalmente, il tanto promesso riassetto viabilistico del tratto urbano della S.P. 248 di San Zenone degli Ezzelini”.
Riassetto viabilistico del tratto urbano della S.P. 248 di San Zenone degli Ezzelini L'intervento di riassetto – che investe circa 1 Km lineare di strada - si inserisce in un più ampio piano di riqualificazione generale dello spazio pubblico delle piazze, dei parcheggi e delle aree a verde, con l'obiettivo di rendere più funzionale e vivibile il centro storico del paese, rendendo anche pienamente fruibili i percorsi pedonali e ciclabili di fatto da ovest ad est del centro cittadino.
Il progetto si sviluppa in due stralci: il primo, relativo alla riqualificazione dell'intersezione della provinciale 248 "Schiavonesca-Marosticana" con la provinciale 129 "Castello” (via Noè Bordignon) verso nord e via Marini verso sud e la rivalorizzazione dei tratti viari urbani di innesto ed il secondo, relativo alla costruzione di un disassamento dell'asse stradale, una sorta di “chicane”, sull’asta viaria in corrispondenza dell’abitato ad est di via A. Canova, creando un’ulteriore strada di servizio utile per valorizzare la fruibilità urbana in corrispondenza delle numerose attività commerciali presenti.
Più nello specifico, il progetto prevede lo spostamento a nord della viabilità lungo Via Roma così da poter realizzare un percorso ciclopedonale ampio ed una serie di parcheggi in linea verso sud, utili per facilitare l’accesso dei cittadini alle attività commerciali dislocate sul lato meridionale della provinciale. L’asse viario sarà separato da aiuole spartitraffico e intervallato da passaggi perdonali in sicurezza che fungeranno anche da dissuasori della velocità.
Procedendo verso est, il progetto prevede quindi di introdurre una rotatoria “a fagiolo” sfruttando il più possibile lo spazio dell’attuale doppio incrocio ed in cui confluiranno la “Schiavonesca-Marosticana”, via Marini da sud e via Noè Bordignon da nord. Il costo complessivo dell’opera è di 4.1 milioni di euro, rispettivamente 2.575.000 euro per il primo stralcio ad ovest, ritenuto più urgente, e di 1.525.000 euro per il secondo stralcio verso est.