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17 agosto 2024

Vittorio Veneto

Solo 7 visitatori al giorno per il Museo del Cenedese a Vittorio Veneto

Un fallimento che la minoranza attribuisce alle aperture ridotte e alla chiusura della sezione archeologica

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Museo del Cenedese

VITTORIO VENETO – I consiglieri comunali di minoranza della lista “Rinascita Civica - Partecipare Vittorio” hanno fatto un’impietosa riflessione su quello che dovrebbe essere la perla di Vittorio Veneto, il Museo del Cenedese con i suoi tanti tesori, in parte preclusi al pubblico. A parlare sono i dati raccolti dai consiglieri, numeri che testimoniano un flop nella gestione della sede museale. “Ogni anno nel mese di agosto scoppia la polemica – spiegano i consiglieri comunali - sull'apertura del museo del Cenedese. Il rito si ripete sempre uguale: arriva Ferragosto, Serravalle brulica sempre più di turisti, noi denunciamo l’inadeguatezza dell'apertura del museo, la giunta si inventa una giustificazione e promette di fare meglio l’anno prossimo”. Il consigliere Alessandro De Bastiani, quindi prosegue: “Dopo la protesta di quest’anno ha aumentato di 16 ore l'apertura nella seconda metà di agosto. In attesa del risultato, sicuramente positivo, mettiamo i numeri sul tavolo e cerchiamo di tracciare un bilancio sull’accesso di visitatori nel museo di Serravalle. Anno 2022: ingressi interi, ridotti e gratuiti 1207. 23 visitatori per ogni fine settimana. Il museo è aperto venerdì, sabato e domenica. Primi 6 mesi del 2023: ingressi 772. 29 visitatori per ogni fine settimana. Un aumento di 6 visitatori dovuto a un incremento di ingressi gratuiti. 198 nel primo semestre contro i 32 di tutto l’anno 2022. Meglio più visitatori a ingresso gratuito che meno visitatori a pagamento”.

Quindi il raffronto con il passato: “Questi dati di per sé sono sconfortanti, ma diventano tragici o grotteschi se confrontiamo questi numeri con quelli del quinquennio 1995-2000. La media annuale di quegli anni è stata di 5.992 (con un picco di 8.618 nell’anno 1999). Una media settimanale di 115 visitatori negli anni ’95/2000 contro i 23 del 2022. Il motivo è semplice e comprensibile da tutti, esclusa l’assessore che ha dichiarato che quest’anno per la prima volta, (e per merito suo) si sono allungate le giornate di apertura. La verità è che negli anni ’95 - 2000 il museo era aperto tutti i giorni dal martedì alla domenica. L’assessore ha preso un granchio, ma bello grosso, probabilmente di quelli blu che ci ha fatto vedere in televisione nei giorni scorsi il presidentissimo Zaia. Inoltre, in quegli anni era visitabile l'importante sezione archeologica che una volta chiusa nessuna giunta è riuscita a riaprire. Nonostante le promesse elettorali. Parlano i numeri e il giudizio è scontato: se si trattasse di una impresa privata il responsabile sarebbe già stato licenziato. Ma in politica, si sa, gli amministratori non si licenziano mai”.



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