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24 aprile 2024

Treviso

Spesa online e delivery, le nuove abitudini dei consumatori

Alimentaristi e baristi tornato a lezione per un format dedicato alla ripartenza

| Isabella Loschi |

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Dania Sartorato

TREVISO - Spesa online, pasti e cibo ordinati comodamente dal divano, scelta del menù direttamente via whatsapp, ma anche maggiore consapevolezza nella scelta del cibo. La pandemia ha cambiato anche il nostro modo di scegliere cosa mangiare, come e dove comprare. Nuove modalità introdotte quasi forzatamente nel primo lockdown, diventa oramai consuetudine.

Per questo pubblici esercenti e alimentaristi hanno organizzato un master di alta formazione interamente dedicato alla ripartenza. Tornano in aula per affrontare i cambiamenti del post pandemia, conoscere i nuovi consumatori, le strategie di vendite, i servizi accessori della “nuova normalità”. Si conclude oggi, il progetto di Food Academy, la cabina di regia progettuale messa in moto da Fipe e Fida Confcommercio, due tra i principali gruppi aderenti della Confcommercio provinciale. 

A concludere il percorso iniziato ai primi di marzo sarà, Alberto Fedel, consulente e formatore esperto di servizio, comunicazione, vendita e post vendita. Fedel entrerà nel vivo di questo cambiamento tanto annunciato e ancora troppo poco conosciuto o lasciato all’esperienza dei singoli, offrirà esempi concreti, idee e spunti per rivoluzionare il negozio o il locale, per comprendere nel pieno i segnali latenti che i consumatori lanciano.

“Partecipo e studio perché sento la necessità di capire la realtà che cambia e imparare nuove cose, tra i clienti vedo ancora tanta paura, noi stessi siamo stati colpiti dal virus, abbiamo tenuto chiuso, ora vedo che si fa fatica a ricostruire la fiducia”, racconta Maddalena Stecca della Macelleria Stecca in centro a Treviso. “Noi siamo stati i più esposti, aperti per decreto e soggetti ad un surplus di lavoro. Ma abbiamo visto davanti ai nostri banconi, in diretta, la paura della gente, lo smarrimento, il cambiamento dei clienti, le nuove modalità di spesa e le richieste. Ci siamo adattati in poche ore ed abbiamo reagito. Il problema non è né l’ordine su whatsapp, né on line. Il problema è che oggi, nel post pandemia, sta cambiando nel profondo l’approccio al cibo e al consumo alimentare”, dice Riccardo Zanchetta, presidente di Fida, categoria che raggruppa tutto il commercio alimentare.

“Abbiamo deciso di rimetterci in gioco e di partire dalle nuove dimensioni che ci ha lasciato la pandemia - spiega Dania Sartorato, presidente di Fipe - dal delivery a tutte le declinazioni del “fast” oggi richieste dai nuovi consumatori, stanno cambiando gli ordini, il modo di fare i menu, le tipologie di consumo, la modalità di consegna, sta emergendo un nuovo concetto di consumo”. L’incontro di domani è aperto a tutti gli interessati, non solo alla platea di associati e si svolgerà previa iscrizione (email a : k.cisolla@unascom.it; a.tessariol@unascom.it).

 



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