Stop alla guardia medica di Paese: "Disagi per 70mila cittadini"
Zanoni: "Nella Marca per il servizio di guardia medica mancano 20 medici su 59. Serve una riorganizzazione strutturale"
| Isabella Loschi |
![medico di base medico](https://www.oggitreviso.it/sites/default/files/styles/505/public/field/image/medici-di-famiglia_16.jpg?itok=0Fj9kzF5)
PAESE - “70mila cittadini resteranno senza guardia medica per mancanza di personale: ma la pandemia non può essere il tappeto dove nascondere tutta la polvere, ovvero i problemi della sanità veneta. È questa l’eccellenza che viene sbandierata da Zaia? Somiglia più all’ammissione di un fallimento: trovarsi senza medici significa che non c’è stata un’adeguata pianificazione e programmazione”.
È netta la presa di posizione di Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd dopo la riorganizzazione dei distretti territoriali decisa dall’Ulss 2, a causa della carenza di personale, che ha portato alla chiusura dell’ambulatorio di Paese.
“Ad essere maggiormente penalizzati saranno i più fragili, anziani e disabili, oltre a chi non ha un mezzo proprio: costretti a fare chilometri in più per recarsi all’ambulatorio davanti all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, nuova struttura di riferimento, con il caldo torrido di queste settimane. Ma i problemi sono destinati ad aumentare anche all’ospedale di Treviso, il cui Pronto soccorso sarà inevitabilmente intasato, allungando ancor di più attese e disagi”.
“La situazione nella Marca rischia di diventare insostenibile - aggiunge Zanoni - in provincia di Treviso quest’anno dovranno essere sostituiti 80 medici di famiglia mentre per il servizio di guardia medica ne mancano 20 su 59. Serve una riorganizzazione strutturale e la Regione deve fare la propria parte”.
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