La storia di un’azienda di San Zenone diventa un film
Il regista Marinelli intreccia ricordi e fantasia per rendere omaggio ad Angelo Carron nel ventesimo anniversario della sua scomparsa.
SAN ZENONE DEGLI EZZELINI - Un film per ripercorrere i decenni di storia familiare e imprenditoriale di una delle aziende più importanti di San Zenone degli Ezzelini. Si intitola “Carron – Codice d’Angelo”, il cortometraggio scritto e diretto dal regista vicentino Giancarlo Marinelli, che in ventisette minuti intreccia vicende di fantasia con aneddoti e flashback pescati dai ricordi dei cinque figli di Angelo Carron, patron dell’azienda, che attraverso il film rendono omaggio al padre nel ventesimo anniversario della scomparsa.
Non la classica biografia, bensì una trama che viaggia sul filo di un enigma tutto da risolvere, un nodo intrecciato attorno vicissitudini private e altre riguardanti l’impresa di costruzioni trevigiana. Girato tra San Zenone (sede dell’azienda) e Mogliano Veneto, il film, che vede impegnati attori del calibro di Sebastiano Somma, nei panni di Angelo Carron, e Anna Galiena, nel ruolo di sua moglie Graziella, è stato trasmesso in anteprima negli spazi della Regione del Veneto nel contesto della Mostra del Cinema di Venezia, ed è ora disponibile anche sul canale YouTube di Ideeuropee, di cui il titolare, Piergiorgio Paladin, è produttore esecutivo del corto.
Commenta il regista Marinelli: «Angelo ai figli raccomandava: “Non allargatevi troppo”. La Carron s’è allargata, eccome. Girando questo film ho pensato a cosa sarebbe successo se il padre avesse detto il contrario. Quale l’effetto? Forse l’azienda si sarebbe ristretta? L’impressione è che il padre e l’imprenditore avessero capito e previsto tutto. Angelo Carron è riuscito persino a concepire la sua assenza come un cantiere in perpetuo movimento nell’animo e nella memoria dei suoi figli. È stato capace di prendere la sua morte e farne il progetto di vita per chi resta. Immortalità d’Angelo. In un Codice».
«Sono trascorsi vent’anni dalla prematura scomparsa di nostro padre: un’assenza improvvisa – le parole di Arianna Carron – che ha inevitabilmente segnato le nostre vite di figli e di imprenditori. Accanto al vuoto che si è creato, quello che ci ha lasciato è una grandissima lezione di vita che mai come oggi si dimostra attuale. Andare avanti insieme avendo una visione etica del vivere e del lavorare, condivisa e sinergica. Non dimenticare mai la forza e la fortuna di essere una famiglia e al tempo stesso un’impresa famigliare, con quel legame al territorio da cui tutto è nato. Una lezione che siamo felici ed onorati di poter omaggiare con questo cortometraggio».
In foto: il produttore esecutivo Piergiorgio Paladin sul set con i fratelli Carron.