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13 dicembre 2024

Castelfranco

La tecnologia rimette a posto la "Testa mancante" del Fregio di Giorgione a Castelfranco

Primo atto dell'iniziativa "Dar voce al Fregio", che vuole riportare al centro dell'attenzione l'affresco di Giorgione, partendo dal suo pezzo mancante: l'immagine di una testa staccata nell'Ottocento.

| Leonardo Sernagiotto |

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Dar voce al Fregio - La testa mancante

CASTELFRANCO – Si intitola “La testa mancante” il primo atto della rassegna “Dar voce al Fregio”, l’iniziativa che vede il Museo Casa Giorgione e il Rotary Club di Castelfranco, guidati rispettivamente dal direttore Matteo Melchiorre e dal presidente Danila Dal Pos, operare congiuntamente per riportare il Fregio di Giorgione, l’unico affresco attribuito al maestro di Castelfranco ad essere sopravvissuto, al centro del dibattito storico-artistico.

“Dar voce al Fregio” è un racconto in tre atti, il cui incipit parte nel 2019, quando Eike Schmidt, il direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, è stato ospite degli Amici dei Musei di Castelfranco e dal palco del Teatro Accademico affrontò la spinosa questione della restituzione delle opere d’arte rubate o disperse, riferendosi espressamente anche al Fregio giorgionesco.

L’affresco in questione, infatti, è stato “mutilato” di una sua parte, un medaglione raffigurante una testa cinta di alloro (probabilmente un imperatore od Orfeo), staccato fisicamente dalla parete tra il 1840 e il 1860 e da allora conservato in una casa privata a Castelfranco. Questa asportazione ha minato gravemente l’integrità del Fregio, obliterando irrimediabilmente anche le due tabelle con motti latini poste a fianco della testa, rendendo la loro ricostruzione altamente ipotetica.

Dopo decenni passati con la “testa separata dal corpo” – per usare un’efficace espressione della Dal Pos – ora con i nuovi mezzi tecnologici è possibile ricreare virtualmente l’immagine intera del Fregio, grazie all’uso di un proiettore fissato al soffitto della sala del Fregio. Un’installazione di realtà aumentata che rimarrà parte dell’esposizione permanente del museo e che permette di risolvere, almeno virtualmente, una stortura che la burocrazia non è in grado di risolvere.

Complicata è infatti la vicenda del distacco della Testa, avvenuta in tempi e modalità non del tutto chiari, che l’iniziativa “Dar voce al Fregio”, anche grazie al fiuto da detective dell’ex-direttore Giacinto Cecchetto, cerca di riscostruire, incrociando nomi, dati e documenti d’archivio.

“Dar voce al Fregio” proseguirà successivamente con la pubblicazione di “Giorgione. Il Fregio”, un libro destinato al grande pubblico e corredato da un apparato di foto ad altissima definizione, e con “Enigma su pietra”, un frammento lapideo del Cinquecento con incisa un motto che si ritrova anche nel Fregio, con il quale entrerà in un dialogo, a testimonianza del clima umanistico e culturale della Castelfranco rinascimentale.

 


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Leonardo Sernagiotto

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