IL TICKET HA PASSATO IL PIAVE
Farsi curare costa di più. Le promesse di Zaia (“niente ticket in Veneto”) smentite dai fatti.
TREVISO - "State tranquilli che in Veneto non si applicherà il ticket. A Roma comanda Roma, in Veneto comandiamo noi". Parole del presidente Luca Zaia (in foto), pronunciate a Gaiarine lo scorso 27 luglio, rivolgendosi al pubblico in occasione dell’inaugurazione di un’opera viaria. Ma sono bastati pochi giorni perché le parole di Zaia venissero smentite dai fatti.
Il 9 agosto c’è stato un imprevisto aumento del ticket, che ha colto di sorpresa (anche) la maggior parte dei veneti.
Un altro aggiornamento ha gravato sulle tariffe della sanità dell’Ulss 9 Treviso lo scorso primo ottobre: per la prenotazione di una visita i 18,95 sono diventati 20,50, mentre per le visite di controllo i 13,15 euro sono cresciuti a 14,25.
E ora, nuove tariffe sono entrate in vigore. Per ogni impegnativa medica si pagherà una quota aggiuntiva, di 5 o 10 euro, in base al reddito familiare. E chi è esente da parte della quota, avrà l’obbligo dal primo dicembre di riportare sull’impegnativa il codice 7RQ. Codice che si otterrà solo con un iter burocratico, che non tutti probabilmente avranno voglia e tempo di compiere.
Forse Zaia avrebbe dovuto aggiungere che in Veneto non si applicherà il ticket…a chi ne è esente. Infatti la quota aggiuntiva di 10 euro non graverà sulle tasche di chi, per reddito, patologia o invalidità è già esente dal pagamento del ticket. Per tutti gli altri, sono già scattati aumenti piccoli e grandi. Della serie: tra sanità e promesse…meglio non metterci la firma. O il ticket, appunto.
Stefania De Bastiani