Tornano in alto mare molti supplenti, colpa delle nomine fatte in piattaforma
Al primo appello molti insegnanti saranno assenti. L'attacco dello Snals: "Migliaia di errori a danno del personale docente e ata assegnato a sedi scomode da raggiungere rispetto al luogo di residenza”
TREVISO - Alla prima campanella del primo giorno del nuovo anno a rispondere all’appello non ci saranno parecchi insegnanti. Mancheranno quelli che alla nomina annuale hanno rinunciato, in molti casi perché la destinazione non era quella richiesta e attesa. Ma è la procedura delle nomine ora a essere messa sotto accusa. Un malfunzionamento additato sin da subito da alcune organizzazioni sindacali, come lo Snals di Salvatore Auci a Treviso. “La solita improvvisazione ministeriale di avviare nuove procedure senza la necessaria verifica di buon funzionamento ha, purtroppo, creato alcune migliaia di errori a danno del personale docente e ata che sarà costretto ad operare in sedi scomode da raggiungere rispetto al luogo di residenza”.
E proprio nell’anno scolastico in cui si sarebbero dovuti avere tutti i supplenti in cattedra già dal primo giorno, gli uffici scolastici provinciali, il giorno dopo aver comunicato gli incarichi, si sono dovuti rimettere al lavoro, pancia a terra.
“L'ufficio scolastico provinciale di Treviso ha fatto e continua a fare verifiche manuali su quanto risultato dalle elaborazioni informatizzate della piattaforma ministeriale, ma non è certo questo il modo di procedere” - contesta Salvatore Auci. “Probabilmente gli algoritmi messi a punto dal Ministero dell'istruzione, visti i disastrosi risultati di questi anni, a partire dalle immissioni in ruolo della legge 107 del 2015, che erroneamente spedì molti insegnanti al sud al posto del nord e viceversa, non riescono a sostituire l'operato manuale dell'uomo. La scuola italiana, già afflitta da enormi problemi generati dagli algoritmi legislativi partoriti dai vari governi negli ultimi 30 anni, non merita ulteriori algoritmi, questa volta informatici”.
Per lo Snals di Treviso è necessario un ripensamento generale circa il funzionamento della scuola sommersa dalla burocrazia digitale e amministrativa che costringe personale docente e ata a lavorare il doppio rispetto a quando si procedeva manualmente e con risultati inferiori. "Per non parlare del funzionamento dell'Ust di Treviso che, se non verrà potenziato in termini di organici di personale, non sarà più in grado di garantire il regolare avvio delle lezioni nelle scuole della nostra provincia".