Il treno di Bogotà cerca una nuova casa
«Non dobbiamo rinascere, la libreria c’è, e siete voi» il messaggio della titolare Vera Salton a clienti ed amici
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO - Le attività e i laboratori sono tutti trasferiti nell’altra libreria, Il settimo binario, a Conegliano. Il treno di Bogotà non si ferma, ma è alla ricerca di una nuova casa pronta ad accoglierlo. La libreria per ragazzi di galleria IV Novembre, danneggiata dal rogo divampato alle prime ore di giovedì, rimane chiusa. La conta dei danni è appena partita. Danneggiati dal fumo fra gli 8mila e i 10mila libri e giocattoli. Alla titolare Vera Salton tanti, in questi giorni, gli attestati di vicinanza e solidarietà espressi da clienti di ogni età, amici, illustratori e colleghi del mondo del libro.
«So qual è il libro che prenderei dalla libreria ora – afferma la titolare -. Le ore felici di Jacominus Gainsburg. Per tre ore che nella notte in silenzio hanno provato a cancellare, per due ore che al mattino mi hanno vista sgomenta, c’è una giornata di ore fatte di abbracci, sorrisi, pianti comuni, piccoli doni, bicchieri consolatori, chilometri fatti da lontano, c’è così tanto che dice che il treno c’è da rendere quella solo una stanza piena di fuliggine, che in un nuovo luogo ci sarà ancora, e non so se sarà più bella di prima come ho promesso a tanti bambini in queste ore, ma so che sarà, che già è, nei sogni di ognuno».