Treviso esce dalla rete contro le discriminazioni sessuali:"Puntiamo su famiglia e scuola"
Il provvedimento è stato approvato venerdì dalla giunta Conte
| Isabella Loschi |
TREVISO - Il Comune di Treviso ha deciso di uscire dalla “Rete Nazionale delle pubbliche amministrazioni anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere”. La decisione è stata presa venerdì mattina dalla giunta Conte, che di fatto annulla quella presa dalla precedente amministrazione nel 2014.
L’adesione a Re.a.dy. era stata definita dall’amministrazione Manildo portando una serie di impegni e interventi vincolanti, anche sotto il profilo amministrativo, per il Comune di Treviso per la diffusione – anche nelle scuole - delle tematiche attinenti, fra le altre cose, al mondo gender.
“L’attuale amministrazione - si legge in una nota ufficiale di Cà Sugana - nell’orbita di un complessivo riesame del complesso delle politiche comunali – e, in via generale, relative ai temi della inclusione sociale, delle pari opportunità e non discriminazione per un equo bilanciamento delle iniziative a tutela delle varie istanze – intende infatti puntare sulla famiglia e sulla scuola quali strumenti adeguati e sufficienti a trasmettere i valori del rispetto e della diversità di genere”.
Il Comune ricorda infine come la tutela anche legale contro le discriminazioni sia già garantita dalla Regione. “Con legge regionale del 24 dicembre 2013 n. 37 è stato infatti istituito il Garante regionale dei diritti della persona, al quale sono state attribuite funzioni di attività di informazioni e assistenza alle vittime di atti di discriminazione, segnalazione di violazioni e raccolta dati di interesse sulle fenomenologie attinenti alla discriminazione, in collaborazione con le strutture competenti della Regione”.