TREVISO - L’amministrazione comunale, nell’ultimo consiglio comunale, ha dato il via libera alla lottizzazione denominata “Kolbe”, all’inizio di viale della Repubblica sull’area verde a nord-est dell’area Appiani, per l’edificazione di un nuovo supermercato. A criticare l’autorizzazione a costruire è Legambiente: “Le lottizzazioni continuano, lì come altrove nel territorio comunale e in tutta la Marca, con una perdita di suolo che procede a un ritmo tra i peggiori in Italia”.

“Accogliamo il via libera alla lottizzazione Kolbe come una brutta notizia, anche se già annunciata, perché prendiamo atto che rispetto al consumo e perdita di suolo – bene di tutti – per interessi di privati, a Treviso e in tutta la Marca non si fa alcun passo indietro” commentano dal circolo di Legambiente Treviso. “Vale la pena ricordare i dati ISPRA che hanno evidenziato ben 8 ettari di verde consumati nella sola Treviso, pari a 11 campi da calcio e mezzo, nel solo 2022; ma se il capoluogo piange la provincia non ride, con il suo 16,8% di territorio consumato sempre nel 2022, al secondo posto in Veneto e al nono tra le 110 province italiane, con 155 ettari (221 campi da calcio di cemento). Peccato che il suolo non sia una risorsa rinnovabile: ci vogliono migliaia di anni per formare 10 centimetri di suolo, prezioso per la gestione delle acque superficiali, per la tutela della biodiversità, per la qualità dell’aria. Irreversibili sono le conseguenze per la salute di cittadini e cittadine di questo consumo scellerato, delle cementificazioni e dell’impoverimento causato dall’agricoltura intensiva. Kolbe (e Repubblica 1, Botteniga, via Pisa e tutte le altre lottizzazioni su Strada Ovest) ma anche Roncade, Arcade, Povegliano, Casier, Villorba, Spresiano, Paese: la situazione è critica e da anni Legambiente Treviso e GRA - Grande Raccordo Ambientale con il progetto “Trame urbane” stanno chiedendo di interrompere progetti che impoveriscono e danneggiano la cittadinanza. Le perequazioni non sono sufficienti: bisogna cercare fondi di altro tipo per realizzare centri culturali per la città, e non pegni pagati dagli imprenditori per il danno inflitto al territorio. Le amministrazioni locali tutte devono assumersi anche questo tipo di responsabilità, senza rilanciarle costantemente su chi è venuto prima, da un lato attuando tutto ciò che è possibile fare per fermare quanto già in atto, dall’altro opponendosi con forza a una legge regionale sul consumo di suolo evidentemente inefficace con tutte le sue troppe deroghe, nonché necessitaria di un cambiamento radicale e immediato, di modo da far prevalere l’interesse pubblico e tutelare salute e sicurezza dei propri cittadini e cittadine”.

Poche settimane fa Legambiente Treviso insieme ad altre nove associazioni del territorio – GRA - Grande Raccordo Ambientale, Vivere il Botteniga Fiab Treviso, Stradafacendo, LIPU Treviso, Italia Nostra Treviso, Anpi Treviso, Fridays For Future Treviso, WWF Terre del Piave – ha inviato una lettera formale al sindaco Mario Conte e ai suoi colleghi e colleghe dei Comuni della “Grande Treviso”, a seguito della partecipazione entusiasta di oltre 150 cittadini e cittadine alla passeggiata dello scorso 15 febbraio dedicata alle zone verdi tra Botteniga e Piavesella. “Nella lettera abbiamo sintetizzato in 16 punti le nostre proposte per una vera tutela di uno dei beni più preziosi del nostro territorio, il suolo, ma anche dell’acqua, dal momento che la città si fregia del titolo “Città delle acque”. Non abbiamo purtroppo ricevuto risposta da nessuno degli interpellati, ma stiamo lavorando anche a una nuova lettera, questa volta per i candidati sindaco e candidate sindache della Marca, per indurli a una riflessione finalmente attenta sul futuro di questo territorio”.

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