Treviso sesta città a livello nazionale per puntualità pagamenti imprese, Veneto terza regione
È quanto emerge dallo Studio Pagamenti, aggiornato ai primi sei mesi del 2020
| Gloria Girardini |
TREVISO - Con il 43% di pagamenti alla scadenza da parte delle imprese, il Veneto è la terza regione più puntuale, a un passo dalla seconda posizione occupata dall’Emilia-Romagna (43,9%). È quanto emerge dallo Studio Pagamenti, aggiornato ai primi sei mesi del 2020 e realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information. Nel secondo trimestre di quest’anno la situazione è lievemente migliorata rispetto ai primi tre mesi dell’anno (+0,6%) e ancora meglio è andata con i ritardi gravi che collocano la regione al quarto posto tra le più virtuose con soltanto l’8% di pagamenti in ritardo di oltre 30 giorni.
Solo Treviso è riuscita ad andare avanti salendo dal settimo al sesto posto della classifica nazionale (45,8% di pagamenti puntuali e solo 6,3% in grave ritardo). Tutte le altre province perdono posizioni a cominciare da Belluno, che pur rimanendo tra le prime 10 in Italia, è scivolata dal 6° al 9° posto con il 43,4% di pagamenti alla scadenza e soltanto il 6,1% di ritardi gravi che ne fanno comunque la migliore provincia del Veneto. Vicenza (21° in Italia e 3° in regione) ha perso, tra primo e secondo trimestre 2020, 6 posizioni a causa soprattutto di un incremento del 25% dei ritardi dei pagamenti oltre 30 giorni. Anche Rovigo arretra di ben 6 posizioni (40° posto in Italia) sempre a causa dei ritardi gravi aumentati del 27,5%. Verona che è 24° in Italia scende di 4 posizioni sempre per effetto dei ritardi di pagamento oltre i 30 giorni (+19,1% tra primo e secondo trimestre). Padova perde una posizione (dal 21° al 22° posto) e fa registrare il 43,5% di pagamenti alla scadenza e il 7,7% di ritardi gravi che sono comunque aumentati di quasi il 18% negli ultimi 3 mesi. A Venezia si registra la situazione peggiore in regione per i pagamenti da parte delle imprese (42° posto in Italia) con ritardi gravi al 10% e un rispetto dei termini di pagamento che non supera il 37%, vale a dire l’8% in meno di Treviso che è la migliore in regione.
Al 30 giugno 2020 cominciano ad evidenziarsi le ripercussioni economiche negative dell’emergenza Covid-19 sulla puntualità dei pagamenti delle imprese: le aziende che pagano i fornitori con grave ritardo (oltre i 30 giorni) sono l’11,8%, un dato in aumento rispetto al primo trimestre 2020 (10,6%) e sostanzialmente analogo a quello di un anno fa (11,6%).Il Nord Est e il Nord Ovest del Paese hanno registrato l’incremento più elevato di ritardi gravi rispetto al trimestre precedente (rispettivamente 16,7% e 13,3%), mentre a livello settoriale aumentano i ritardi gravi per Industria e Commercio all’ingrosso. Oltre la metà delle imprese (53,2%) adempie i propri obblighi di pagamento con un ritardo massimo di 30 giorni (54,5% lo scorso trimestre). Alcuni settori mostrano però i primi segnali di sofferenza: l’industria, dove i pagamenti in grave ritardo crescono, rispetto al trimestre precedente, del 23,2%, il commercio all’ingrosso (+11,5%), i servizi (+7%), le costruzioni (+5%). In altri segmenti, come i servizi finanziari e il settore rurale, caccia e pesca, i ritardi gravi non sono aumentati. “Dall’analisi dei dati - commenta Marco Preti, Amministratore Delegato CRIBIS - emerge che nel secondo trimestre di quest’anno si stanno manifestando le prime ripercussioni economiche negative sui tempi di pagamento delle imprese. Una conseguenza inevitabile dovuta alla situazione pandemica mondiale ma che deve, necessariamente, indurre le imprese nazionali di tutte le dimensioni a rivedere le proprie politiche di selezione di fornitori o partner commerciali, puntando con decisione a privilegiare soggetti e interlocutori con un elevato grado di affidabilità economico finanziaria e non solo”.